La moglie aveva chiamato la polizia perché lui, nonostante si trovasse ai domiciliari per un pregresso arresto per resistenza, era voluto uscire di casa. L’uomo era poi riuscito a tornare prima del controllo delle forze dell’ordine: ma – secondo l’accusa – alla fine se l’era presa con la consorte malmenandola davanti agli occhi del figlio minorenne e di una 78enne manfreda che la coppia stava ospitando perché sfollata a causa dell’alluvione. Per questo motivo sabato sera a Faenza un 41enne di origine straniera è stato arrestato dagli agenti del locale Commissariato per lesioni aggravate ed è stato denunciato a piede libero per evasione e per minacce. Perché quando i carabinieri – competenti sul precedente arresto –, sono andati a controllare a casa sua, ha inveito contro la moglie con parole di questo tenore: "(…) sei andata a fare la spia. Pagherai per questa cosa, io non ho paura di nessuno. Se ti do uno schiaffo ti butto per terra e non ti alzi, ti mando all’ospedale". Per l’uomo, difeso dall’avvocato Nicola Laghi, al termine dell’udienza del tardo pomeriggio di ieri davanti al giudice Cosimo Pedullà, come chiesto dal viceprocuratore onorario Simona Bandini, oltre alla convalida dell’arresto è scattata la custodia cautelare in carcere in attesa del processo fissato per fine mese.
I controlli della polizia erano scattati quando verso le 19.20 la donna aveva chiamato per segnalare la sortita fuori casa del marito. I successivi passaggi nelle zone di solito frequentate dal 41enne, non avevano sortito nulla: la segnalazione, per competenza, era allora passata all’Arma la quale poco dopo aveva constatato che l’uomo era nel frattempo rincasato. Attorno alle 20 nuova chiamata di aiuto della donna: questa volta per segnalare il fatto che il marito, ebbro e arrabbiato, voleva malmenarla. Una volta arrivati all’abitazione, gli agenti avevano trovato in casa i due oltre al figlio minore e alla sfollata 78enne. L’uomo in effetti barcollava e parlava in modo impastato: inoltre – prosegue l’accusa – nella stanza c’erano due cartoni vuoti di vino. Nonostante ciò, il 41enne si era mostrato tranquillo e collaborativo promettendo di andare subito a dormire senza dare ulteriori problemi. Gli agenti avevano quindi deciso di andarsene. Ma alle 21.15 ecco la terza richiesta di aiuto in poche ore dalla stessa abitazione: questa volta a farla, era stato il figlio della coppia spaventato per la piega che avevano preso le cose. Per terra c’erano un arancio e un vassoio rotto: oggetti che il 41enne avrebbe scagliato con violenza contro la consorte. L’uomo aveva negato tutto: ma secondo gli inquirenti, il figlio lo aveva smentito davanti a tutti. A quel punto, come disposto dal pm di turno Antonio Vincenzo Bartolozzi, era stato dichiarato in arresto e portato in una cella di sicurezza.
a.col.