Pestato e accoltellato in un bar. Quattro a processo per lesioni

L’aggressione, nel 2022 in via Belfiore, ad opera di un gruppo di albanesi su un altro straniero .

Pestato e accoltellato in un bar. Quattro a processo per lesioni

Pestato e accoltellato in un bar. Quattro a processo per lesioni

Durante la serata al bar, fu circondato, accoltellato e pestato da una banda di cinque stranieri. Uno è rimasto ignoto mentre gli altri quattro, tutti di nazionalità albanese, si trovano ora a processo per lesioni aggravate. Ieri, davanti al giudice Antonella Guidomei, è stata sentita la vittima di quell’episodio, accaduto il 26 giugno 2022 all’interno del bar Ragno d’Oro di via Belfiore, un cittadino straniero che finì in ospedale con una prognosi di 15 giorni, ma che a proprio dire stette male per un paio di mesi. Quella sera era andato nel bar quando, per motivi a suo dire futili, fu circondato e aggredito. L’uomo, che non si è costituito parte civile, aveva ricevuto offerte risarcitorie da parte degli imputati, difesi dall’avvocato Francesco Furnari, ma le ha sempre rifiutate. A suo dire non conosceva quelle persone, con le quali l’alterco scoppiò nel contesto di qualche birra di troppo.

Quattro telecamere presenti nel locale, interne ed esterne, hanno ripreso tutto e i filmati saranno acquisiti nell’ambito del processo. Dalle riprese di nota la parte offesa che prima parla con un avventore, poi con due degli albanesi. Ad un certo punto si reca nella sala giochi sul retro. Ed è quel punto che, a bordo di una Peugeot blu, arrivano alcuni degli imputati. In tre entrano da un ingresso, altri due da un altro. Sono circa le 22, circondano quell’uomo, seduto su una sedia, e mentre in due gli impediscono di fuggire, e uno lo tiene bloccato per le spalle, gli altri due cominciano a vibrare pugni, calci ma anche fendenti. Uno era in possesso di un cutter, un secondo di un oggetto contundente metallico. L’uomo, caduto a terra sanguinante, ricorda che a colpirlo c’era anche una persona robusta, oltre a un secondo col quale poco prima aveva scambiato alcune parole, sentendosi rispondere a un certo punto, "ma che c. guardi". Subito dopo i cinque aggressori erano fuggiti, sembra a piedi, mentre gli altri avventori hanno prestato un primo soccorso all’uomo ferito e hanno chiamato il 118, intervenuto poco dopo insieme alla polizia. Non agevole è stato l’esame della parte offesa, in ragione del suo italiano difficoltoso. Tra i testimoni, alla prossima udienza in programma a ottobre, sarà sentita anche una barista che ha assistito all’aggressione.

l. p.