REDAZIONE RAVENNA

Pazienti abusate, perizia sull’infermiere

Il giudice ha disposto accertamenti psichiatrici sul 31enne accusato di violenza sessuale su alcune giovani, da ieri parti civili al processo

Il giudice ha disposto accertamenti psichiatrici sul 31enne accusato di violenza sessuale su alcune giovani, da ieri parti civili al processo

Il giudice ha disposto accertamenti psichiatrici sul 31enne accusato di violenza sessuale su alcune giovani, da ieri parti civili al processo

Due delle pazienti di Villa Azzurra che hanno denunciato gli abusi sessuali chiedono i danni. E allo stesso modo il Gup Janos Barlotti ha accolto la costituzione di parte civile della Kos Care srl, la società che gestisce la clinica di Riolo Terme dove le violenze si sarebbero consumate. Imputato, con l’aggravante di avere approfittato del suo ruolo di incaricato di pubblico servizio, è un 31enne infermiere, per il quale il giudice ha accolto la richiesta della difesa di processo con rito abbreviato e, al tempo stesso, ha disposto una perizia psichiatrica. Un accertamento – con incarico a uno specialista che sarà formalizzato alla prossima udienza del 17 settembre – che verosimilmente sarà finalizzato a stabilirne la pericolosità sociale, proprio in ragione dell’esito di una consulenza di parte depositata dalla difesa dell’uomo, stando alla quale lo stesso sarebbe affetto da disturbi di personalità borderline. Conclusioni che le parti civili hano motivo di ritenere sospette, in quanto emerse solo a seguito delle contestazioni. Nel corso dell’udienza preliminare di ieri mattina, in tribunale (foto di repertorio), la difesa, con l’avvocato Rita Nanetti, si è vista rigettare la richiesta di rito abbreviato condizionato all’esame del proprio consulente tecnico sulle condizioni dell’imputato, e accogliere quella in subordine di un abbreviato secco. La consulenza difensiva ha scandagliato anche le cartelle cliniche delle pazienti, vittime delle violenze, che l’uomo è accusato di avere posto in essere sia per costrizione che per induzione, approfittando del suo ruolo e della fragilità psichica delle pazienti, tutte poco più che ventenni.

Le due giovani che si sono costituite parti civili sono tutelate dagli avvocati Maddalena Introna (foro di Ravenna) e Guido Bernieri (foro di Carrara). Una terza ragazza era presente all’udienza, ma non si è costituita. Il giudice ha inoltre respinto – poiché la procedura del rito abbreviato lo esclude – la richiesta di una difesa delle vittime di chiedere la presenza nel processo della Kos Care srl, di cui l’imputato era alle dipendenze prima di essere accompagnato al licenziamento, oltre che come parte offesa, anche come responsabile civile dell’accaduto. La difesa dell’imputato, dal canto suo, chiedeva il rigetto della costituzione di parte civile di una delle vittime e del datore di lavoro per difetti di forma.

Il 31enne, dopo un periodo trascorso in custodia cautelare in carcere, si trova da qualche mese ai domiciliari. Secondo le indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Stefano Stargiotti, i contatti con le pazienti si erano verificati principalmente in reparto e di notte. Nel dettaglio, i contestati abusi sessuali sono stati collocati da novembre 2022 a gennaio 2023. In seguito, una delle pazienti aveva fatto partire l’inchiesta confidando cosa le fosse accaduto con quell’infermiere conosciuto in reparto e che avrebbe dovuto invece prendersi cura di lei. Una volta partite le verifiche, gli inquirenti avevano inquadrato altri potenziali casi. La clinica riolese, da parte sua, aveva da subito attivato un procedimento interno a carico dell’infermiere, decidendo di sospenderlo dall’attività in via cautelare. Tuttavia il 31enne aveva poi deciso in autonomia di rassegnare le dimissioni dal lavoro e di intraprendere un percorso terapeutico dal febbraio 2023.

Lorenzo Priviato