Boom di pavoni, polemiche a Ravenna

In una località della costa stanno proliferando i volatili: come per i daini della pineta di Classe, il Comune vuole spostarli ma gli animalisti si oppongono. Sono oltre un centinaio

Ravenna, 26 ottobre 2022 - In principio a Ravenna c’erano i daini, prolifici al punto da colonizzare in pochi anni la pineta di Classe, poi sono arrivati i lupi, ne sono stati avvistati nove, sempre in pineta. Infine i pavoni, protagonisti di una polemica che ha diviso in due Punta Marina Terme, località marittima che i volatili hanno scelto da anni come colonia.

Un pavone a Punta Marina, vicino a Ravenna
Un pavone a Punta Marina, vicino a Ravenna

Sono diventati tantissimi, oltre cento, e si aggirano senza timore per le vie, nei cortili e giardini privati, sugli alberi. C’è chi li ama senza riserve, convinto che bisognerebbe sfruttarli anche dal punto di vista turistico, e chi invece è stufo perché, sostiene, provocano danni, lasciano escrementi ovunque e si fanno sentire a ogni ora. Difficile trovare un accordo tra le due ‘fazioni’.

Ci ha provato il sindaco Michele de Pascale: "Parte dei pavoni – ha annunciato – verrà trasferita, stiamo per pubblicare un bando per individuare soggetti interessati ad ospitarli in parchi o allevamenti ornamentali. Sono troppi e pericolosi anche dal punto di vista igienico sanitario". L’annuncio è arrivato durante un incontro pubblico dedicato in realtà al rigassificatore, con una virata finale sul ‘caso’ pavoni.

Fatto l’annuncio immediate le reazioni. La proposta non è piaciuta all’associazione animalista Clama. "Come per la determina regionale per i daini, – sottolinea – la cattura sarebbe a costo zero per gli operatori economici i quali, è evidente , dovranno trarre un guadagno da tali operazioni: nella determina viene richiesta infatti esperienza in ambito di allevamenti ornamentali ed avicoli, altro che rassicurazioni e controlli sul benessere animale". E ancora: "Se i nostri amministratori vogliono farci pensare a parchi e giardini di Disneyland come luogo di destinazione, le disposizioni relative all’individuazione di un sito idoneo citano ‘voliere di adeguato volume, di altezza non inferiore a 1,60 cm’. Gabbie minuscole per animali nati e vissuti in libertà, ecco l’idea di benessere animale di sindaco e dirigenti".

L’idea dell’amministrazione comunale è di trasferire solo parte dei pavoni, un tentativo di compromesso che soddisfi gli abitanti di Punta, ma Clama è di tutt’altro avviso. "Sappiamo bene – prosegue – che alcune persone non sopportano neanche il canto dei passeri, i gatti che attraversano i giardini, l’abbaiare di un cane: un’amministrazione responsabile dovrebbe attivarsi per educare la popolazione ad un sereno rapporto di convivenza uomo/animale. Un’amministrazione saggia valorizzerebbe i pavoni di Punta a livello turistico, tutelandoli e non destinandoli a voliere".

Tra le strutture che invece potrebbero ospitare i pavoni, c’è il Parco di Cervia. "Qualcuno – assicura Chiara Tiozzi, tra gli amministratori del parco – potremmo accoglierlo. Al massimo 4 o 5, sarebbe coerente con le finalità didattiche della struttura che si occupa anche di esemplari in difficoltà. I pavoni sono animali territoriali, se si abituano rimangono nei paraggi, non si allontanano, a meno che non siano in numero elevato. Ma non sarebbe il nostro caso. Potrebbero vivere liberi senza problemi. Il 2 novembre il parco chiude al pubblico per l’inverno e ci sarebbero tempo e condizioni per abituarli".