REDAZIONE RAVENNA

Paura dopo la partita Ragazzo si accascia "Lo abbiamo salvato con il defibrillatore"

Un giovane bolognese ha avuto un malore dopo la sfida under 15 fra Raggisolaris Faenza e Castelmaggiore (che non aveva disputato). Decisivo l’intervento degli allenatori. Il racconto di Cristian Fabbri.

Paura dopo la partita  Ragazzo si accascia  "Lo abbiamo salvato  con il defibrillatore"

Paura dopo la partita Ragazzo si accascia "Lo abbiamo salvato con il defibrillatore"

"Ho salvato una vita e non me ne rendo ancora conto". Cri-stian Fabbri, 41enne presidente e allenatore della Raggisolaris Academy di Faenza, è stato protagonista giovedì 8 giugno di un episodio che poteva diventare tragico, ma grazie alla sua freddezza e a quella della ‘collega’ Claudia Rossi, è riuscito a salvare la vita ad un ragazzo 15enne di Bologna al termine di una partita di pallacanestro giovanile disputata-si al Campus di Faenza.

Alla fine della gara di andata della semifinale Under 15 Eccellenza Trofeo Emilia Romagna tra Raggisolaris Academy e Happy Basket Castelmaggiore, un ragazzo della squadra bolognese, si è sentito male sotto la doccia venendo subito soccorso da Fabbri e da Rossi (dirigente della società felsinea) che gli hanno praticato il massaggio cardiaco e usato il defibrillatore in attesa che arrivasse l’ambulanza. Dodici lunghissimi minuti in cui i due dirigenti hanno cercato in tutti i modi salvare il ragazzo, trasportato poi a Forlì e al Gozzadini di Bologna. Due giorni dopo è arrivata la più bella delle notizie: il 15enne si era svegliato e non aveva subito alcun tipo di danno ce-rebrale.

"Non mi era mai capitato di vivere una simile situazione e spero non mi capiti più – afferma Fabbri –. Il ragazzo non si sentiva bene già prima della partita e infatti non ha giocato poi sotto la doccia si è sentito male ed è svenuto. In un primo momento lo abbiamo steso per terra e gli abbiamo fatto il massaggio cardiaco, ma il pavimento era bagnato e anche lui lo era e quindi sarebbe stato molto pericoloso per tutti utilizzare il defibrillatore. Lo abbiamo così asciugato e portato fuori praticandogli tutte le manovre di soccorso e usando il defibrillatore, facendoci seguire telefonicamente dagli uomini dell’ambulanza, mentre stavano venendo in suo soccorso. Una volta arrivati lo hanno stabilizzato e lo hanno portato all’ospedale".

Cosa si prova in quei momenti?

"Subito si ha addosso tanta adrenalina e si pensa soltanto ad effettuare le giuste manovre poi una volta terminate, si iniziano ad avere i dubbi se tutto quello che è stato fatto è stato eseguito correttamente. Per due giorni non ho dormito avendo come il rimorso di non aver fatto il massimo e quando ho ricevuto la telefonata dei genitori che mi hanno ringraziato dicendo che loro figlio stava bene, sono scoppiato in lacrime per la gioia e per la tensione che finalmente se ne è andata. È stata la telefonata più belle della mia vita".

Dove era quando ha ricevuto la chiamata?

"Ero a casa, ma il bello è che la notizia è stata data durante la partita di ritorno. I ragazzi dell’Happy Basket hanno voluto giocare ugualmente il match di ritorno sabato sera e verso la fine sono arrivati al palasport i genitori del ragaz-zo dicendo che si era svegliato. Ovviamente è stata gran-dissima la gioia da parte di tutti poi i genitori hanno chiesto il mio numero di telefono a Francesco Comastri, il coordinatore tecnico del settore giovanile e allenatore dell’Under 15, chiamandomi immediatamente. Mi hanno detto che si era svegliato e che quei 1012 minuti di massaggio cardiaco e di defibrillatore erano stati fondamentali per non compromettergli la salute".

Questa storia ha avuto il lieto fine proprio grazie al defibrillatore.

"Abbiamo avuto l’ennesima conferma di quanto sia impor-tante averlo in tutte le palestre e formare allenatori e diri-genti per utilizzarlo nella maniera corretta. È uno strumento fondamentale per tutti coloro che praticano attività sportiva".

Luca Del Favero