Ravenna sempre più attenta all’epoca risorgimentale. E mentre in primavera la nuova sede del Museo del Risorgimento si trasferirà a Palazzo Guiccioli, il presidente d’onore dell’Assemblea del Comitato per il restauro di opere risorgimentali di Ravenna, Antonio Patuelli, ha proposto all’assemblea di prendere contatto con il Comune di Russi per promuovere i necessari restauri e l’opportuna valorizzazione del Pantheon del Cimitero di Russi; uno spazio dedicato alle famiglie Farini e Baccarini e che contiene le tombe di Luigi Carlo Farini (ministro con Massimo d’Azeglio e Camillo Cavour e poi presidente del Consiglio dell’Italia unita), e di Alfredo Baccarini, anch’egli ministro dell’Italia unita e impegnato per le bonifiche e le costruzioni di ferrovie. Si chiude così un cerchio che ha visto il Comitato per il restauro di opere risorgimentali di Ravenna intervenire su più fronti, a partire dalla realizzazione affidata allo scultore Giannantonio Bucci della statua in marmo di Farini in sostituzione di quella che venne danneggiata da un bombardamento della seconda guerra mondiale. Senza dimenticare la valorizzazione della statua di Anita Garibaldi, davanti al liceo Classico (protetta da una cancellata realizzata dallo scultore ravennate Mauro Bartolotti, ricordato come il ’poeta del ferro’), i bassorilievi di Cavour e Mazzini in piazzetta Unità d’Italia realizzati dallo scultore e Nicola Zamboni e il busto di Antonio Codronchi nell’atrio del vecchio ospedale. Intanto è in previsione per aprile l’inaugurazione di Palazzo Guiccioli, di proprietà della Fondazione della Cassa di Risparmio, presieduta da Ernesto Giuseppe Alfieri che guida anche il Comitato per il restauro delle opere risorgimentali, che, dopo importanti opere strutturali, tecnologiche e museali, potrà vedere inaugurare il Museo di Byron e del Risorgimento che include l’importante lascito Guerrini. "Si tratta di una realizzazione di livello culturale internazionale che – spiega Alfieri – recupera l’importante e prolungata permanenza di Byron a Ravenna dove abitò e operò proprio nel palazzo in cui gli importanti restauri hanno portato anche alla luce gli affreschi originari che lo stesso Byron volle far realizzare nelle stanze in cui visse". Il museo esporrà materiali storici e culturali documentari, in larga parte provenienti dalla Biblioteca Classense, e sarà anche interattivo, con un percorso multimediale che concretizzerà un approccio per favorire una più rapida conoscenza della storia e delle opere di Byron.
Il Museo sarà una realizzazione innovativa che potrà attrarre sia i cultori della materia, sia i turisti italiani ed internazionali a Ravenna dove avrà sede la Byron Society di Londra in Italia, unica sede oltre quella britannica. Nel palazzo ci sarà la ’Taverna Byron’, che conterrà un ristorante proprio dove il letterato custodiva materiali utili per i patrioti risorgimentali e un piccolo zoo.
Giorgio Costa