Pallavolista morta in casa. Il pm chiede di archiviare

Il marito indagato per omicidio volontario. Ora il difensore ha chiesto l’accesso alle cartelle cliniche per valutare una eventuale responsabilità.

Pallavolista morta in casa. Il pm chiede di archiviare

Pallavolista morta in casa. Il pm chiede di archiviare

La procura ha chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto con l’ipotesi di omicidio volontario aggravato in relazione alla morte di Paola Bolognesi, la 61enne coach di pallavolo trovata senza vita la vigilia di Natale nel suo appartamento di Bagnacavallo. In attesa che il gip si esprima sulla richiesta formulata dal pm Raffaele Belvederi, l’avvocato Franco Randi, difensore dell’unico indagato - il 55enne marito della defunta: Miguel Soto Romero, di origine cubana, cuoco stagionale in riviera -, è pronto a chiedere il dissequestro dei telefonini e del computer.

Il legale ha inoltre precisato che intende chiedere accesso all’intera documentazione del fascicolo: soprattutto alla documentazione medica per valutare la possibilità di chiedere un vaglio su una eventuale responsabilità professionale. La 61enne - ha proseguito il legale - doveva infatti sottoporsi a un piccolo intervento cardiaco previsto per fine gennaio: il dubbio espresso dall’avvocato è quindi quello legato alle tempistiche dell’operazione. "Ad ogni modo - ha concluso Randi - bisogna leggere le cartelle cliniche: e poi si valuterà il da farsi nell’interesse del marito vedovo ora scagionato da ogni accusa". Dopotutto già a caldo i risultati preliminari dell’autopsia andavano verso un decesso per cause naturali. In estrema sintesi secondo il medico legale Silvia Bavaresco, la donna era stata colta da "arresto cardiaco dovuto ad altre patologie". Gli inquirenti avevano naturalmente continuato con gli accertamenti per sgombrare il campo da ogni dubbio residuo tanto che a febbraio era scattata una consulenza sul cellulare dell’indagato.

Contestualmente la procura aveva provveduto a dissequestrare l’abitazione di via Pieve Masiera unitamente alle automobili dei due coniugi: a riprova del fatto che lo scenario naturale fosse di gran lunga prevalente su altre ipotesi.

A trovare la donna morta nel letto, era stato il consorte. Era emerso che la donna soffriva di patologie pregresse sebbene continuasse a svolgere attività sportiva: in particolare camminava, nuotava per curare problemi alla cervicale e praticava l’attività di allenatrice di pallavolo. Quella sera la coppia aveva dormito in camere separate: lei era uscita per una camminata; l’uomo era rimasto a casa ad accudire l’anziano suocero. "Lui non aveva la febbre – aveva sul punto precisato l’avvocato Randi –, semplicemente talvolta dormiva nella propria stanza".

a.col.