Cervia (Ravenna), 6 luglio 2017 - Il grande Alberto Tomba non aveva fatto meglio. Perché la Bomba, quando a Cortina nel ’94 usò la paletta per superare la coda delle auto, almeno carabiniere lo era per davvero. E il tesserino dell’Arma che aveva in tasca era autentico.
Stefano Campi, 60enne riminese, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, l’altro giorno ha fatto un numero da standing ovation se non fosse che trattasi di reato. E anche grave, dato che il solo possesso di falsi distintivi delle forze di polizia – ma dovrà rispondere anche di quello di una pistola finta – prevede da uno a quattro anni.
Rincasando verso Bellaria Igea Marina, sull’Adriatica all’altezza di Savio, si è imbattuto in un incidente. Insopportabile la coda, lunga centinaia di metri. Troppo, deve aver pensato, per attendere come tutti gli altri che l’ingorgo si sciogliesse. Da qui il lampo di genio. Dal tettuccio parasole ha preso la paletta, che di solito utilizza per il suo lavoro – trasporto di gruppi turistici –, braccio fuori dal finestrino e via a brandirla chiedendo strada.
Col suo furgone Mercedes con targa polacca è sfrecciato a lato degli altri automobilisti incolonnati, che intanto sgranavano gli occhi. Qualcuno deve aver capito che la manovra era sospetta. Tanto che poco dopo sono arrivati i carabinieri cervesi, che hanno a loro volta notato quella serie di sorpassi in successione. E all’altezza dell’incrocio con le saline lo hanno fermato. L’uomo, da subito, avrebbe tradito un certo nervosismo.
Dal tettuccio parasole è saltata fuori la paletta, che riproduceva per foggia e dimensioni quelle in uso alle forze di polizia, pur non avendone le scritte. La scritta Polizia Stradale era invece bene evidente sul tesserino plastificato di cui è stato trovato in possesso, con tanto di qualifica di ‘ispettore capo’, stemma della Repubblica e la sua fototessera. Nonché sul porta documenti con placca metallica, sempre della polizia. Dall’abitacolo è spuntata anche una pistola ad aria compressa, sprovvista di tappo rosso, identica alla Beretta FS98, arma in dotazione alle forze dell’ordine.
Difeso dall’avvocato Michela Vecchi, ieri mattina il giudice Corrado Schiaretti ne ha convalidato l’arresto, disponendone la liberazione in attesa del processo.