REDAZIONE RAVENNA

Palasport, il cantiere dei sospiri. Costi lievitati di oltre 7 milioni. E non si sa quando finiranno i lavori

Tutto fermo in attesa della nomina del nuovo commissario, dopo l’interdittiva antimafia. In sei anni ci sono state una decina di revisioni dei prezzi: attualmente il costo è di quasi 23 milioni.

Tutto fermo in attesa della nomina del nuovo commissario, dopo l’interdittiva antimafia. In sei anni ci sono state una decina di revisioni dei prezzi: attualmente il costo è di quasi 23 milioni.

Tutto fermo in attesa della nomina del nuovo commissario, dopo l’interdittiva antimafia. In sei anni ci sono state una decina di revisioni dei prezzi: attualmente il costo è di quasi 23 milioni.

Quasi 7 milioni e mezzo in più e innumerevoli variazioni nei prezzi. E ora, a sei anni di distanza, sul cantiere già a buon punto pesa l’interrogativo sul commissario che dovrà prenderne in mano la gestione, vista l’interdittiva antimafia che ha colpito l’azienda che lo stava portando avanti.

Che i lavori per il nuovo Palasport siano in ritardo non è una novità. I permessi per partire sono arrivati nel dicembre 2019, fine prevista nella primavera del 2021. Poi di mezzo sono successe talmente tante cose che ora nemmeno l’amministrazione comunale sa indicare una possibile data di fine.

Ciò che è certo, e partiamo da qui, è che il prezzo è decisamente lievitato. Il primo progetto, nel novembre del 2018, stimava il costo in 15 milioni e 500mila euro: una cifra già allora da capogiro. Nel 2019, poco dopo l’affidamento del contratto d’appalto al consorzio Research, si iniziò a parlare di modifiche nel quadro economico, che nel 2020 vennero quantificate in un’aggiunta di 460mila euro alla cifra iniziale. E, poi, di un altro milione e 250mila euro per il concordamento di nuovi prezzi nel 2021. Il progetto costa in totale 17 milioni e 210mila euro nel maggio del 2022, poi 17 milioni e 571.713 euro a settembre. La compensazione dei prezzi, con gli adeguamenti dovuti all’inflazione, ha portato a numerosi adeguamenti: il progetto è arrivato a 18 milioni e 231.075 euro nell’aprile 2023, a 19 milioni e 671.025 euro a marzo di quest’anno, a 20 milioni e 772.255 euro a maggio e infine alla cifra attuale, ridefinita a luglio: 22 milioni e 944.372 euro. In totale le variazioni sono state circa una decina in sei anni.

Ma il cantiere ha avuto una storia travagliata sotto tanti aspetti, in primis quello giudiziario. Nel 2020 un’interdittiva antimafia colpì la Passarelli, l’azienda che avrebbe dovuto eseguire i lavori: fu allora nominato il consorzio Cear al suo posto. Nel 2022 lo stesso è accaduto al consorzio Research, vincitore dell’appalto, che ha però continuato a lavorare dopo aver fatto ricorso. Almeno fino alla scorsa primavera, quando l’interdittiva è tornata in vigore, e allora è stato nominato un commissario. Ora il suo mandato è in scadenza e tutto è fermo finché non ne viene nominato un altro. L’assessora ai Lavori pubblici del Comune Federica Del Conte ha spiegato che in questo momento Palazzo Merlato è in attesa delle nuove disposizioni dalla Prefettura di Salerno, precisando che ora è difficile stimare i tempi: se si procedesse spediti, infatti, si potrebbe concludere tutto entro circa un anno. Ma dopo la decisione in merito al commissario sarà necessario riallestire il cantiere, che stava andando avanti più lentamente a causa dell’interdittiva antimafia. E anche ripartire, poi, comporterà dei rallentamenti.

I materiali, però, sono arrivati tutti. Tra cui le ben 800 tonnellate di acciaio che saranno necessarie per realizzare le capriate per la copertura della maxi opera.