È mistero intorno ad alcune ossa umane ritrovate nella giornata di ieri in un’area boschiva nel territorio comunale di Casola Valsenio. Nella zona, quella di Monte Battaglia dove domenica scorsa si sono svolte le celebrazioni degli eventi bellici dell’autunno 1944, in passato sono state ritrovate altre ossa appartenenti a militari americani.
Monte Battaglia durante la seconda guerra mondiale era ritenuto strategico e dal 27 settembre all’11 ottobre 1944 fu teatro di scontri, cruenti e ininterrotti per occupare, difendere o rioccupare la posizione. Si fronteggiarono, da una parte le forze germaniche e, dall’altra, i partigiani della 36^ Brigata, i fanti americani della Divisione ‘Blue Devils’ e Guardie Gallesi dal 4 all’11 ottobre. I numerosi caduti di tutte le parti sono ricordati da quattro targhe e da un monumento, così che il sito da teatro di guerra è diventato simbolo di pace e appunto domenica scorsa si sono svolte le celebrazioni per non dimenticare le battaglie che hanno visto il sacrificio di tante persone. All’appello mancano ancora alcuni militari americani e proprio a uno di loro potrebbero appartenere le ossa ritrovate ieri.
Tra gli ultimi ritrovamenti effettuati in zona nel 1997 c’è stato quello dei resti del soldato semplice Harry Castilloux di Detroit, Michigan, numero di matricola 35895836, e una data di nascita, 24 settembre 1920. Il militare americano era appartenuto al 350° Reggimento dell’88^ Divisione di fanteria dell’esercito degli Stati Uniti e risultava disperso dalla sera del 4 ottobre 1944 dopo essere andato a riposare in una fox-hole, ovvero ‘tana di volpe’, la buca di protezione scavata nel terreno dai militari per ripararsi dai colpi di mortaio. A ritrovare i resti di Harry Castilloux fu l’appassionato di storia locale Renzo Grandi di Borgo Tossignano. E a quel punto intervennero gli esperti del consolato Usa che recuperarono le ossa che furono portate negli Stati Uniti dove vennero effettuati i riscontri del Dna, che confermarono l’appartenenza di quei resti al militare americano.
Anche le ossa umane ritrovate ieri pomeriggio, considerato il luogo del recupero nella zona di monte Battaglia, potrebbero appartenere a un altro soldato Usa tra quelli che ancora risultano dispersi. Sul posto ieri sono intervenuti i carabinieri della Stazione di Casola Valsenio ma potrebbero arrivare anche gli esperti americani per effettuare il riscontro del Dna con gli eredi dei militari che ancora mancano all’appello. Forse uno di loro potrebbe tornare in patria a ottant’anni dalla battaglia in cui perse la vita.
Milena Montefiori