Ordine dei medici: "Qui per rinnovare. Soldi in cassa mai spesi. Più tutele ai colleghi"

La dottoressa Gaia Saini guida la lista Futura, in corsa alle elezioni per il consiglio direttivo. "Serve più trasparenza".

Ordine dei medici: "Qui per rinnovare. Soldi in cassa mai spesi. Più tutele ai colleghi"

La dottoressa Gaia Saini si candida alla presidenza dell’Ordine dei medici

Far sentire l’Ordine più vicino agli iscritti, dargli maggiore trasparenza e indirizzarlo sempre più sulla strada della formazione e del rinnovamento dopo che è stato guidato dal 1997 ad oggi dal dottor Stefano Falcinelli. Sono circa 2.200 i medici chiamati il prossimo 9, 10 e 11 novembre al voto per il rinnovo del Consiglio direttivo e, quindi, del nuovo presidente e del Collegio dei Revisori dei Conti dell’Ordine di Ravenna. A contendersi i 15 posti in Consiglio e la carica di presidente due liste, ’Etica’ e ’Futura’, e già questa è una novità perché in passato vi è sempre stata una sola lista. A guidare Futura, e quindi ad aspirare alla carica di Presidente, è la dottoressa Gaia Saini, 49 anni, responsabile del reparto di Medicina d’urgenza dell’Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna. La squadra di Futura - Saini Gaia, Argelli Cristiana, Nanni Ivan, Dalla Valle Luciana, Borghesi Raffaello, Bucchi Elisa, Casadio Carlo, Coffa Angelo, Guerra Enrico, Feletti Francesco, Ferrara Filippo, Guariniello Anna, Luongo Luciano, Portoraro Andrea, Sama Maria Giulia, Silvagni Elena, Turrini Fabio e Zani Gianluca - è formata da medici di medicina generale, dipendenti ospedalieri, pediatri di libera scelta, libero professionisti e medici in formazione specialistica.

Dottoressa Saini, che cosa l’ha spinta a candidarsi?

"La Lista Futura nasce dal coraggio di alcuni colleghi che hanno concordato sull’obiettivo di favorire il ricambio generazionale e provare a ringiovanire il nostro organi di rappresentanza". Cosa vorrebbe cambiare dell’Ordine attuale?

"Guardando i conti dell’Ordine ci sono in cassa circa 500mila euro. Credo che i fondi che noi versiamo, con il nostro contributo di 165 euro l’anno, vadano gestiti con oculatezza, certo, ma vadano spesi e non accumulati senza un obiettivo preciso. Per esempio, come Ordine spediamo poco più di 20mila euro l’anno in formazione. Credo sia davvero poco e che questo non sia utile al nostro aggiornamento professionale. Vogliamo un Ordine più trasparente e accessibile, aperto al dibattito e innovativo, con sistemi di comunicazione rinnovati e orientati al supporto attivo dei professionisti. La lista intende investire su piattaforme digitali per facilitare l’accesso a corsi dell’Educazione continua in medicina (Ecm), materiali didattici e contenuti scientifici, oltre a promuovere eventi formativi".

E poi c’è il tema del ruolo del medico…

"Si, un altro campo in cui l’Ordine si deve impegnare è quello di rafforzare i rapporti con la cittadinanza. E poi, come medici, dobbiamo fronteggiare sempre più le denunce che ci arrivano. A questo proposito serve una iniziale consulenza legale gratuita in grado di contrastare una martellate campagna che invita i cittadini a denunciare, spesso, molto spesso, senza valide ragioni".

Si tratta di riconquistare la fiducia dei cittadini?

"Si. Futura si impegna a ricostruire questo rapporto di fiducia, attraverso eventi di divulgazione scientifica e una strategia comunicativa aperta al dialogo e al confronto. La lista vuole soprattutto ribadire il valore dell’atto medico, contrastando le pressioni che tendono a confinare il ruolo del medico a semplice erogatore di prestazioni". E poi c’è la tendenza all’abbandono degli ospedali e le difficoltà della medicina di base".

Come se ne esce?

"Bisogna integrare medicina territoriale e centri di cura. L’obiettivo è favorire una collaborazione stretta e fluida tra colleghi e istituzioni, per garantire cure appropriate e personalizzate, in un’ottica di eccellenza professionale. Tra i punti innovativi della lista vi sono il sostegno alla medicina di genere e alla medicina personalizzata, elementi chiave per una sanità locale che metta al centro il paziente". Giorgio Costa