Operazioni al cuore. Interventi meno invasivi e minor tempo di attesa

Negli ospedali della Romagna la stenosi aortica si tratta anche senza la cardiochirurgia. Con ’Tavi at home’ servizi più veloci per i malati gravi.

Operazioni al cuore. Interventi meno invasivi e minor tempo di attesa

L’Equipe di cardiologia di Ravenna.

Ravenna, 24 agosto 2024 – Da giugno dello scorso anno è attivo il servizio ’Tavi at home’, un metodo sicuro e più rapido per i pazienti che devono essere operati al cuore a causa della stenosi della valvola, una malattia grave dovuta alla calcificazione dei lembi della valvola. In questo caso, l’unica cura efficace è la sostituzione della valvola, che tradizionalmente è effettuata mediante intervento cardio-chirurgico a cuore aperto. Da diversi anni è disponibile invece una tecnica alternativa, la Tavi appunto, che consiste nell’impianto di una protesi valvolare biologica attraverso l’albero vascolare del paziente per via percutanea.

Al di là dei costi ancora elevati del dispositivo, il vero limite all’ampia diffusione della Tavi è rappresentato dalla necessità di effettuare la procedura in centri dotati di cardiochirurgia. Dal momento che il numero di questi centri è limitato, il tempo di attesa per la procedura può essere molto lungo, tanto da esporre il paziente al rischio di complicanze anche gravi.

A partire da luglio 2019, all’interno del programma aziendale di Cardiologia interventistica, i responsabili delle emodinamiche dei tre centri di riferimento della Romagna (fino ad oggi il dottor Fabio Tarantino, il dottor Marco Balducelli e il dottor Andrea Santarelli) hanno effettuato la procedura di Tavi in autonomia e con ottimi risultati (sono stati fino ad ora trattati più di 800 pazienti) nella struttura cardiochirurgica di riferimento, il Maria Cecilia Hospital di Cotignola. "All’interno del gruppo di cardiologi – spiega il prof. Marcello Galvani, direttore del Dipartimento emergenza, internistico e cardiologico di Forlì-Cesena e del programma aziendale di cardiologia interventistica dell’Ausl Romagna – è nata l’idea di rendere disponibile ai pazienti più fragili, quelli per i quali il cardiochirurgo ha escluso la possibilità dell’intervento anche in caso di emergenza per complicanze, l’esecuzione della procedura nel laboratorio di emodinamica dell’ambito di residenza del paziente. Ciò al fine di ridurre il tempo di attesa ed il disagio causato dal trasferimento ad altra struttura sanitaria".

Il progetto ha previsto una fase pilota su 20 pazienti che si è svolta nell’emodinamica di Forlì. I risultati sono stati ottimi, con pazienti e loro famigliari particolarmente soddisfatti di essere stati curati dallo stesso personale sanitario che li ha seguiti lungo tutto il percorso. Lo studio vero e proprio prevede il trattamento con Tavi ’a casa’ di 200 pazienti di Ravenna, Rimini e Forlì.