REDAZIONE RAVENNA

Omicidio di Faenza: il punto sulle indagini

Vertice in Procura sul delitto di via Corbara: si esclude il movente passionale. Si attendono poi gli esiti dell'ultimo sopralluogo della Scientifica

Omicidio di Faenza, il sopralluogo della Scientifica (foto Zani)

Omicidio di Faenza, il sopralluogo della Scientifica (foto Zani)

Faenza (Ravenna), 8 febbraio 2021 - Concluso vertice in Procura sull'omicidio di Ilenia Fabbri. Gli inquirenti hanno organizzato un incontro, terminato nella tarda mattinata, per fare il punto sulle indagini sul delitto della 46enne trovata sgozzata verso le 6 di sabato in un vano uso cucina della sua abitazione in via Corbara a Faenza, nel Ravennate. Oltre a vari investigatori della polizia, erano presenti al vertice il Procuratore capo facente funzione Daniele Barberini, il Pm titolare dell'inchiesta, Angela Scorza, e il dirigente della squadra Mobile di Ravenna, Claudio Cagnini. 

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E proprio il procuratore capo facente funzione Daniele Barberini ha escluso il movente passionale per l'omicidio della donna. Lo ha detto lo stesso inquirente: "Escludiamo il movente passionale". Secondo quanto spiegato, è stato escluso perché dalle verifiche è emerso che la donna non aveva relazioni clandestine. Per quanto riguarda il nuovo compagno, le cose andavano bene tra i due tanto che secondo le amiche di lei, volevano sposarsi. Mentre per quanto riguarda l’ex marito, la relazione tra i due si era definitivamente chiusa nel 2018.

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I primi risultati dell'autopsia, eseguita ieri, hanno confermato che a uccidere la donna è stato un taglio praticato da tergo alla parte sinistra del collo che ha reciso vene e arteria della donna. Si attendono ora i risultati del sopralluogo sempre di ieri della Scietifica giunta sulla scena del crimine alla ricerca di tracce biologiche di una persona al di fuori della cerchia familiare. I quattro principali testimoni finora ascoltati sono la figlia convivente, l'amica della figlia che quella notte si trovava ospite nella casa e ha lanciato l'allarme, il nuovo compagno della defunta e il marito da cui si era separata nel 2018. 

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Dalle verifiche è emerso che nel 2017 la 46enne aveva denunciato il marito per maltrattamenti legati a lamentate vessazioni psicologiche (a suo dire lui le impediva l'accesso alle risorse pecuniarie familiari), a un singolo episodio di aggressione con minacce pesanti e a un Gps a calamita che lui le avrebbe sistemato (o fatto sistemare) nella vettura temendo che lei si incontrasse con un altro uomo (la persona in questione sarebbe un amico della donna che ora vive all'estero ed è quindi estraneo all'omicidio). Il fascicolo era stato archiviato ma tra i due ex coniugi era rimasto in piedi un contenzioso civilistico sulla divisione del patrimonio.