Faenza (Ravenna), 11 febbraio 2021 - Nuove perquisizioni della polizia a Faenza: questa volta però nel mirino degli investigatori, su disposizione della Procura di Ravenna, sono finite la casa e l'officina di Claudio Nanni, l'ex marito 53enne di Ilenia Fabbri, uccisa sabato scorso. All'uomo, contemporaneamente all'avvio degli accertamenti, è stato notificato un avviso di garanzia per l'ipotesi di reato di omicidio pluriaggravato in concorso con persona ignota.
Dopo la perquisizione della mattina, nel pomeriggio gli investigatori sono tornati nella casa della vittima per passarla al setaccio con il luminol a caccia di tracce di sangue o tracce dell'assassino. Si tratta, tecnicamente, di un accertamento tecnico irripetibile che gli investigatori hanno fatto alla presenza di tutte le parti, quindi anche dell'avvocato di Nanni.
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Tra la donna e e Nanni era in corso da tempo un contenzioso legale di natura economica poiché lei vantava, a suo avviso, mancati compensi per 100mila euro derivanti dal suo lavoro nell'azienda di famiglia, l'officina che è stata perquisita stamattina. La prossima udienza era già stata fissata per il 26 febbraio.
Le indagini nelle ultime ore stanno subendo un'accelerazione anche grazie alla testimonianza dell'amica della figlia che era ospite a casa di Ilenia. La ragazza ha raccontato di avere messo la testa fuori dalla sua camera da letto e di avere intravisto una figura minacciosa che, di spalle e con un certo vigore, stava scendendo giù per le scale divorando gradini su gradini: si trattava di un uomo decisamente alto e ben piazzato, con spalle grosse e vestito di scuro. Un uomo che lei non aveva mai visto prima, di fatto con ciò escludendo tutti quelli della cerchia della vittima. Ne ha intravisto anche i capelli: ma a causa della concitazione del momento, non è riuscita ad aggiungere altro.
Di quei momenti conosciamo anche l’orario preciso: le 6.06. Perché la giovane, dopo essersi barricata nella sua stanza temendo l’intrusione di un ladro, ha chiamato l’amica, uscita da pochi minuti e in quel momento in autostrada in viaggio verso Milano proprio assieme al padre Claudio, ex marito della defunta, per andare a ritirare un’auto da una concessionaria. Allo stesso orario la figlia della 46enne ha chiamato in Commissariato: ma quando la prima Volante verso le 6.20 è intervenuta sul posto per quello che si credeva in quel momento essere un furto in abitazione, ha trovato la porta del garage aperta e la donna ormai esanime nell’adiacente vano uso cucina in una pozza di sangue.
Di fatto nella bisaccia degli investigatori della squadra Mobile, ora c’è un nuovo elemento utile a risolvere il giallo della morte di Ilenia Fabbri, la 46enne trovata sgozzata sabato scorso nel suo appartamento alle porte del centro di Faenza: un identikit, anche se parziale, del possibile assassino. Certo, è presto per dire che siamo giunti a una svolta. Ma si tratta di una ulteriore riprova del fatto che gli accertamenti stanno proseguendo a ritmi serrati: la procura è più che mai intenzionata a dare un nome agli assassini della 46enne (al plurale dato che l’ipotesi più accreditata al momento è quella di un delitto su commissione).
E proprio per isolare altri eventuali reperti utili all’identificazione dell’omicida, la polizia Scientifica, oltre che da Ravenna anche da Bologna e da Roma, ieri mattina è tornata all’abitazione all’esterno della quale diverse persone hanno lasciato fiori e bigliettini in ricordo della defunta. Anche Arianna (video), la figlia della vittima là dentro fino a sabato ci abitava assieme alla madre, è tornata davanti all’abitazione, senza naturalmente avere l’opportunità di potervi entrare. Si attende ora il nulla osta dalla procura per la sepoltura della donna. Proseguono intanto le audizioni dei testimoni non solo per ricostruire tutto ciò che ha preceduto o seguito il delitto – che si è consumato in un tempo di 7-9 minuti. Ma soprattutto per inquadrare un possibile movente. Il procuratore capo Daniele Barberini ha già escluso la pista passionale, lasciando il campo aperto a tutte le altre ipotesi.