Bagnacavallo (Ravenna), 23 dicembre 2019 - Il giudice ha convalidato l’arresto e ha disposto la custodia cautelare in carcere. Decisioni del resto attese alla luce di una gravità indiziaria ben più che solida. Ma nella sua ordinanza, il gip Janos Barlotti ha aperto a un nuovo scenario: un "eventuale accertamento sulle condizioni psichiche" di Riccardo Pondi, il 39enne arrestato nella notte tra mercoledì e giovedì dai carabinieri poco dopo avere strozzato la moglie, la 31enne Elisa Bravi, nella camera da letto della loro villetta di Glorie di Bagnacavallo al culmine di una lite domestica.
A spingere verso questa direzione, in particolare sono due circostanze: da un lato un passaggio riferito dal 39enne durante l’interrogatorio fiume di giovedì mattina in caserma a Lugo davanti al pm Lucrezia Ciriello e alla presenza del suo legale Francesco Manetti (sostituito in udienza di convalida sabato mattina dalla collega Giorgia Montanari).
E dall’altro, la testimonianza della suocera sulle confidenze della defunta figlia circa la ragione per la quale il 39enne non volesse più proseguire con i colloqui con la terapeuta di coppia intrapresi qualche settimana prima per via della crisi matrimoniale. Elementi dai quali, secondo il gip, «emerge un forte disagio psichico».
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