Ravenna, 21 dicembre 2019 - In mattinata, davanti al gip del tribunale, si è avvalso della facoltà di non rispondere Riccardo Pondi, il 39enne arrestato dai carabinieri nella notte tra mercoledì e giovedì con l'accusa di avere ucciso (foto) la moglie, la 31enne Elisa Bravi, nella loro villetta di Glorie di Bagnacavallo. L'uomo, arrivato verso le 9.30, scortato dalla polizia penitenziaria, si è in buona sostanza riportato integralmente al lungo interrogatorio rilasciato giovedì mattina alla caserma di Lugo al pm Lucrezia Ciriello, alla presenza dell'avvocato difensore Francesco Manetti (stamattina era presente la collega Giorgia Montanari).
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In quell'occasione l'uomo aveva parlato di un diverbio innescatosi per futili motivi nella camera da letto, che è degenerato quando lui si è avvicinato alla parte del letto occupato dalla consorte per affrontarla con le mani. Secondo la relazione preliminare del medico legale che ieri ha eseguito l'autopsia, la causa della morte della donna è attribuibile a "asfissia meccanica da soffocamento". Ciò avvalora la ricostruzione offerta dall'uomo il quale ha ammesso di avere stretto il collo della moglie e di aver a un certo punto realizzato che la donna non respirava più, chiamando lui stesso i soccorsi e adoperandosi per le prime, vane, manovre di rianimazione in attesa del 118.
La procura, oltre alla convalida dell'arresto, ha chiesto la custodia cautelare in carcere: il gip Janos Barlotti si è riservato la decisione, attesa comunque a breve.