Omaggio a Byron con Ian Bostridge . L’impatto di Ravenna sul poeta

Il tenore inglese alle 21.30 al Museo d’Arte insieme al pianista Julius Drake e alla scrittrice Lucasta Miller

Omaggio a Byron con Ian Bostridge . L’impatto di Ravenna  sul poeta

Omaggio a Byron con Ian Bostridge . L’impatto di Ravenna sul poeta

La Tomba di Dante che visitava in cerca di ispirazione, l’Albergo Imperiale dove soggiornò nel 1819 (al suo posto oggi sorge la Biblioteca Oriani), Palazzo Guiccioli dove visse come amante della Contessa Teresa e Palazzo Cavalli dove partecipò a una festa accompagnato da sette domestici, nove cavalli, tre pavoni, due gatti, un mastino e un’oca. Ravenna è disseminata dall’eco degli eccentrici e romantici passi di Lord Byron, fra i più illustri visitatori nella storia cittadina. E per il bicentenario della sua morte, Ravenna Festival disegna un altro itinerario ancora: è quello musicale e poetico che oggi il tenore inglese Ian Bostridge e il pianista Julius Drake propongono alle 21.30 nel Chiostro della Loggetta Lombardesca al Museo d’Arte della città di Ravenna. Dai versi delle Melodie ebraiche scritti in vista della collaborazione con Isaac Nathan, ma messi in musica anche da Schumann e Loewe, fino a Die schöne Müllerin e Die Winterreise di Schubert, composti su testi di Wilhelm Müller che fu sostenitore dell’indipendenza greca per la quale Byron sacrificò la vita, il percorso si intreccia alle letture affidate alla scrittrice e critica letteraria Lucasta Miller, sottolineando il legame fra la poesia di Byron e la storia del Lied ottocentesco, del quale Bostridge e Drake sono indiscussi e celebrati campioni.

"Nel bicentenario della morte di Byron, abbiamo inteso presentare un recital di canzoni che restituisse, oltre alla bellezza e al fascino della sua poesia, anche l’impatto che Byron, primo vero e proprio vip dell’epoca post-rivoluzionaria, ebbe su tutta la cultura europea – spiegano Ian Bostridge e Julius Drake – L’appuntamento intende soprattutto celebrare Byron in un Paese cui era profondamente legato. Ma, indirettamente, racconta anche della cultura paneuropea dell’epoca e delle interazioni, attraverso la musica, tra i nascenti nazionalismi del periodo post-napoleonico (tedesco, greco, irlandese ed ebraico): un’eredità che sopravvive a due secoli di distanza". "Ravenna conserva del vecchio stile italiano più di qualsiasi altra città. Resta fuori dai tragitti dei viaggiatori e quindi quello stile si è mantenuto originale": con queste parole Lord George Gordon Byron esprimeva il suo apprezzamento per l’atmosfera di una città non comunemente inclusa nel Grand Tour, l’itinerario che generazioni di rampolli della buona società europea percorrevano come parte della propria educazione al bello e all’antico. Biglietti 25 euro; ridotto 22.