"Nei giorni scorsi ho ricevuto nella casa dove vivo, di proprietà di mia moglie, la visita di un Ufficiale Giudiziario" che "ha proceduto a pignorare alcune masserizie per un valore stimato di 1.650 euro. L’esecuzione sarebbe funzionale al recupero di un ’debito’ nei confronti di due magistrati del Tribunale di Ravenna che, secondo la sentenza 1182021 emessa dal Tribunale Civile di Ancona, io avrei diffamato a mezzo stampa". E’ quanto scrive in una nota Alessandro Bongarzone, candidato alle comunali per la lista Comunisti Uniti, precisano in merito alla sentenza che "i miei avvocati, messi a disposizione dalla Federazione della Stampa, hanno già presentato richiesta di appello". "Parlo di ’debito’ non onorato - prosegue la nota - perché attualmente i miei redditi derivanti dalla professione di giornalista, ammontano a 6.999 euro a cui vanno aggiunti altri 26 euro derivanti dalla proprietà di un terzo della casa ereditata insieme a mia sorella e mio fratello". "Mi risulta, quindi, impossibile oggi - stante l’esiguità dei miei compensi e senza dover chieder aiuto a mia moglie - ’onorare’ il mio debito". Se i giudici "riconosceranno che devo tali somme, farò il possibile per adempiere!".
Cronaca"Oggetti pignorati dopo sentenza"