Era accusato di esercizio abusivo della professione di biologo nutrizionista. Nonostante la richiesta del pubblico ministero Angela Scorza di una pena di 9 mesi di reclusione e 20mila euro di multa, il giudice Cristiano Coiro ha ritenuto il fatto di più modesta gravità, emettendo una condanna pecuniaria di circa 7.000 euro a carico di un ultraquarantenne, socio di un negozio di integratori. Inoltre ha rigettato la richeista di sequestro della struttura. La vicenda risale al 2021, quando l’Ordine Nazionale dei Biologi, difeso dall’avvocato Laura Chambry, ha sporto denuncia nei confronti dell’uomo, in aula difeso dagli avvocati Giovanni Scudellari, Manuela Mengucci e Lisa Venturi. Secondo l’accusa, l’uomo offriva consulenze alimentari e misurazioni corporee, tra cui l’antropoplicometria, senza aver conseguito la laurea necessaria per esercitare la professione di biologo nutrizionista.
L’indagine, condotta dai Carabinieri del Nas di Bologna, ha rivelato che l’imputato si pubblicizzava come “biologo nutrizionista” in un video online e sul sito internet del suo negozio, dove si presentava come “preparatore e personal trainer”. Inoltre, ha continuato a svolgere attività di consulenza alimentare e di allenamento, raccogliendo pagamenti tra i 100 e i 200 euro per sessioni che includevano l’elaborazione di piani alimentari personalizzati e misurazioni della composizione corporea.
In aula sono stati ascoltati vari testimoni che hanno confermato di essersi rivolti all’imputato per ottenere consulenze alimentari e di allenamento. Nelle sue dichiarazioni spontanee, l’imputato ha spiegato di essere il legale rappresentante di una società fondata nel 2014, che si occupa principalmente della vendita di alimenti, integratori e accessori sportivi, e di gestire palestre e centri fitness. Ha precisato di aver frequentato nel 2019 un corso di “Educatore in Nutrizione Funzionale”, conseguendo un attestato, e di aver sempre chiarito ai clienti di non essere un biologo nutrizionista. Ha inoltre sottolineato che le sue indicazioni alimentari erano generiche e non sostituivano consulenze mediche o nutrizionali specialistiche. Dopo la contestazione dei Nas, l’imputato ha avviato una collaborazione con un biologo nutrizionista regolarmente iscritto all’Ordine, a conferma di un miglioramento nella gestione dell’attività.
l. p.