
Un’immagine del 2014: la voragine aperta da una nutria in via dei Poggi nel canale Lama (Corelli). Sopra una ghiazza e una ghiandaia
Ravenna, 6 maggio 2016 - Nutrie, gazze e ghiandaie «libere di continuare a provocare danni nei campi coltivati» a quanto dicono gli agricoltori. Almeno fino a quando la burocrazia non si sarà messa d’accordo con se stessa. La Regione ha recentemente approvato i piani di controllo sia della nutria, che di gazze e ghiandaie. Peccato abbia attribuito le competenze in materia alla Provincia dimenticandosi che, da gennaio di quest’anno, il personale dell’assessorato provinciale alla Caccia è passato alle dipendenze di viale Aldo Moro per via della chiusura degli enti intermedi. Morale: la Regione attribuisce competenze a un ente che le ha restituito deleghe e ceduto personale. Di qui la paralisi.
«Il contenimento dei nocivi – spiega Mentino Preti, coordinatore degli Atc ravennati –, oltre a difendere la biodiversità (le ghiandaie, ad esempio, distruggono i nidi e uccidono i piccoli di altre specie), ha determinato una progressiva riduzione dei danni. Per rimborsare gli agricoltori, la Provincia ha speso fino a 200mila euro in un anno, mentre altri 70mila sono stati pagati dagli Atc, utilizzando una parte dei fondi che i cacciatori versano per avere il tesserino».
Nel frattempo ci si è messo di mezzo il Parlamento che, per attuare una ‘raccomandazione’ dell’Unione europea, ha equiparato le nutrie ai topi «ragione per cui le competenze sono passate dalla Provincia al Comune». Per rimettere ordine in questo settore si sono quindi rese necessarie una nuova seduta del Parlamento e altre tre delibere regionali. Queste ultime inefficaci, perché attribuiscono competenze a chi non ha più nemmeno il personale.
Come per la nutria «pur con notevole ritardo» è stato approvato anche il Piano di controllo provinciale per gazze e ghiandaie. «Questi uccelli – spiega l’Atc – sono ormai numerosissimi nelle nostre campagne e creano forti danni all’agricoltura, perché becchettano pesche, pere e frutta in generale, prima del raccolto». In questi giorni diversi agricoltori hanno presentato domanda di intervento al vecchio ‘Servizio agricoltura caccia e pesca della Provincia’ che, nel frattempo, come si è detto, è passato alle dipendenze della Regione per cui non è più competente a svolgere questa funzione».
«Solo gli Atc – aggiunge Preti – non sono stati toccati dalle modifiche normative, tanto che nel giugno 2015 abbiamo scritto a tutti i Comuni dichiarandoci disponibili a svolgere un ruolo operativo sul campo come in passato». Il Comune di Cervia, l’unico della provincia a essersi dotato di un Piano di controllo delle nutrie prima della delibera regionale, ha così affidato all’Atc RA2 l’abbattimento di 1.000 capi.
Come la metteranno gli altri Comuni del Ravennate? Non si sa. Nutrie, gazze e ghiandaie per ora ringraziano.