Leggo delle nuove varianti di Mezzano e Fosso Ghiaia, e della sistemazione o nuova costruzione per il collegamento tra Forlì e Ravenna, in alternativa o meno alla attuale statale 67, previsti a distanza di molti anni come chiaramente indicato nello scritto a pagina 5 del Carlino di giovedì. Poi ricordo che solo ieri a Fosso Ghiaia un passante ha chiesto indicazioni per la E45. Viaggiando a memoria nelle strade che conosco non ricordo esattamente quali cartelli indicatori si trovano ai vari incroci o bivii, cosi ho risposto che avrebbe trovato la E45 proseguendo lungo la strada statale 16 per pochi chilometri, trovando poi le indicazioni per Cesena, Roma e Perugia, una o tutte insieme.
Passando poche ore dopo sul posto, ho notato che al bivio della E45, i cartelli sono soltanto due, quello in alto indica la A14 e sotto un altro indica Roma, però occultato in gran parte dietro la cuspide di plastica gialla messa per attutire gli urti di chi dovesse andare a sbattere. Ovviamente è solo uno dei mille particolari indecenti delle nostre strade. La Ravegnana in direzione di Forlì è affiancata ogni tanto da alberi non si capisce se privati o pubblici i cui rami arrivano fino alla strada con danno per gli specchi dei mezzi pesanti che dovessero urtarli, i cui autisti quindi si tengono più a sinistra per evitarli, a rischio eventualmente di scontrarsi con traffico che arriva in senso contrario.
Prima della recente ripulitura del Ronco, lo stesso avveniva in senso opposto a causa della vegetazione cresciuta sull’argine. In generale tutte le strade Anas sono spesso invase dalla vegetazione limitrofa, con ostacolo alla visibilità per chi si immette dagli accessi privati o dalle strade laterali.
Periodicamente avvengono sfalci o potature, ma troppo raramente rispetto alle necessità. Non si capisce quindi questa insistenza per costruire nuove strade con spese di molti milioni di euro, quando non si riescono a spendere le relativamente poche migliaia che servirebbero per tenere in ordine le strade attuali.