Nuova stazione dei bus. L’orizzonte è l’estate 2025

Il vicesindaco: "L’obiettivo è essere pronti per l’avvio dell’anno scolastico". Nell’ultimo anno l’intervento ha riguardato anche le fogne, non preventivate.

Nuova stazione dei bus. L’orizzonte è l’estate 2025

I lavori in corso nello spiazzo a ovest della stazione ferroviaria (foto Tedioli)

Il traguardo per la nuova stazione dei bus è fissato all’estate 2025. I lavori nello spiazzo che sorge immediatamente a ovest della stazione ferroviaria sono tuttora in corso: "L’obiettivo – spiega il vicesindaco Andrea Fabbri – è trasferire definitivamente i bus da viale delle Ceramiche alla nuova stazione in tempo per l’avvio dell’anno scolastico 2025-2026". Per la città si tratta di un cambiamento epocale: è dalla metà degli anni Cinquanta che la stazione degli autobus è posta in viale delle Ceramiche, luogo che da allora è uno dei punti ideali d’accesso alla città. La nuova stazione dei bus ha bisogno ancora di diversi interventi prima di poter assumere l’aspetto che avrà l’anno prossimo al momento della prevista inaugurazione. Devono ancora essere posati le pavimentazioni, l’asfalto e alcune attrezzature minori. "Gli scavi effettuati nel corso dell’ultimo anno hanno reso necessari anche alcuni interventi sulla rete fognaria inizialmente non preventivati – fa notare Fabbri –. Purtroppo lo stato degli impianti si è rivelato peggiore di come ci si attendeva, e dunque si è reso necessario intervenire anche su quel fronte".

L’insieme degli interventi prevede anche l’ammodernamento della piazza antistante la stazione ferroviaria, compresa la rotonda che vi sorge al centro, dalla quale bus e automobili proseguiranno verso ovest per la stazione delle corriere, affiancata da un parcheggio. "Terminati i lavori tornerà al suo posto anche il ‘Cubo alato’ di Carlo Zauli, che da decenni dà il benvenuto a chi arriva a Faenza". Lo spostamento della stazione dei bus da viale delle Ceramiche a viale Alfredo Baccarini (quello conosciuto come ‘viale della stazione’) è uno dei due capitoli del più vasto progetto di rigenerazione urbanistica dell’area posta sul limitare nord-est del centro storico: il secondo coincide con il trasferimento nella zona industriale della caserma dei vigili del fuoco, già approvato dal Viminale (gli Interni sono il ministero competente per quel corpo). Anche in quel caso si tratta di una porzione di città destinata a cambiare volto dopo moltissimi decenni: il futuro di quel pezzo di Faenza non è ancora stato delineato, ma è probabile che nell’attuale stazione dei bus trovi posto un parcheggio a servizio del centro.

L’addio a viale delle Ceramiche di autobus e camionette dei pompieri non è la sola rivoluzione urbanistica intervenuta in quel quartiere, che ha visto alcuni anni fa la partenza delle monache del convento di Santa Lucia (momentaneamente destinato al sociale ma in buona parte disabitato) e quello, considerato imminente, dei frati di San Francesco, destinati a quanto pare a fare rotta per il Veneto, nonostante sia stata attivata una raccolta firme per farli rimanere in città. Ai due storici conventi si aggiunge quello non lontano di Sant’Ippolito, anch’esso da tempo disabitato.

Filippo Donati