REDAZIONE RAVENNA

Novità per l’ex cava Gattelli: "Un bosco e un ecodotto"

I 457.845 euro di finanziamento richiesto dal comune di Lugo alla Regione serviranno per vari obiettivi. "Reintroduzione di specie autoctone vegetali e animali".

Area di riequilibrio ecologico Canale dei Mulini

Area di riequilibrio ecologico Canale dei Mulini

Aria di novità per le Buche Gattelli. L’intenzione dell’amministrazione è di effettuare nuovi interventi di valorizzazione in linea con le esigenze di rafforzamento della rete ecologica regionale tramite il potenziamento delle cosiddette Aree di riequilibrio ecologico – Are- previste dalla normativa. Una di queste è l’Are ’Canale dei Mulini di Lugo e Fusignano’ che riunisce, per un totale di oltre 78 ettari, il Parco del Loto, l’ex cava Gattelli, il Bosco di Fusignano e l’asta del Canale dei Mulini, quindi il percorso che collega i due comuni. I 457.845 euro di finanziamento richiesto dal comune di Lugo alla Regione sono destinati all’area dell’ex Cava per raggiungere vari obiettivi.

L’elenco degli interventi che si prevede di realizzare entro il secondo semestre del 2026 contemplano la realizzazione di un bosco di querce e carpineti, di siepi sul fronte della via Quarantola, la realizzazione di un ecodotto in via del Pero capace di favorire il passaggio della "fauna anfibia minore" e le loro abitudini di nidificazione che prevedono la deposizione delle uova in luoghi lontani a quelli in cui vivono, la reintroduzione di specie autoctone sia vegetali sia animali, una zona di fitodepurazione dedicato all’impianto di irrigazione appena entrato in funzione, la diversificazione delle rive e delle sponde con la realizzazione di canneti e altre barriere vegetali oltre ad altri interventi in grado di valorizzare gli aspetti naturalistici della zona.

L’ex Cava è sede dell’insediamento neolitico trovato al centro del bacino di estrazione dell’argilla destinata alla produzione di laterizi nel 1982 grazie all’opera di controllo del "Comitato per la tutela e lo studio dei Beni storici del Comune di Lugo".

I resti preistorici, databili tra il 4.200 e il 3.800 a.C. si trovano ad una profondità di quasi quattordici metri sotto l’attuale piano di campagna. Gli scavi condotti dal 1983 al 2001 hanno permesso di rinvenire migliaia di reperti e di porre l’area sotto il vincolo archeologico. Nell’ottobre 1996 per evitare l’allagamento di un’ampia zona di Lugo per effetto di una ondata di maltempo, la Cava assunse il ruolo di "cassa di laminazione" per il deflusso delle acque che i canali non riuscivano a smaltire. L’anno successivo la produzione di laterizi è stata sospesa. Dal 2016 le buche sono utilizzate per la laminazione dello scolo consorziale Arginello.

Nel 2022 sono diventate di proprietà del comune e nel 2023 è stato realizzato nell’area l’impianto irriguo che consente di distribuire acqua proveniente dal CER a 390 ettari di campagna, entrato in funzione quest’anno.

Monia Savioli