Nuove possibilità di cura a Ravenna per i malati affetti da leucemia.
Entro il 2025 aprirà i battenti un Centro trapianti al midollo osseo destinato a curare a Ravenna i pazienti affetti da leucemia acuta; tra un anno, quindi, presso l’ospedale Santa Maria delle Croci sarà attiva questa struttura, unica in Romagna, grazie all’Azienda sanitaria locale della Romagna e con il contributo determinante della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna che con un investimento di 250mila euro lo ha reso possibile, assieme al cospicuo lascito dell’ingegner Walter Ottone Ghinassi.
L’Asl Romagna e i tecnici hanno concluso la fase di progettazione ed a breve aprirà il cantiere destinato a concludersi entro un anno, a ottobre 2025, con l’ingresso del primo paziente in struttura. E in 10 anni la Fondazione ha speso oltre 2,5 milioni di euro per il capitolo sanità in Romagna.
Il trapianto di cellule staminali da donatore è la speranza di vita che accomuna ogni anno migliaia di persone affette da leucemia acuta nel mondo: una volta trovato il donatore grazie ad una banca dati mondiale (ricerca difficilissima se si pensa che la compatibilità in Italia tra donatore e paziente è di uno su centomila), il paziente viene progressivamente preparato all’operazione riducendo progressivamente il sistema immunitario: l’attesa del trapianto, in queste condizioni, è sempre un’operazione molto delicata perché una semplice complicazione come una polmonite, una nefrite o una enterocolite possono essere letali.
Il Centro avrà quattro camere completamente sterilizzate per i pazienti, con un ambiente di preparazione in ingresso per infermieri e parenti, e con un day hospital per le terapie continuative. La speranza è quella di realizzare anche una Casa Ail per ospitare i pazienti durante il day hospital e per un eventuale familiare.
"Fin da subito la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna ha messo a disposizione una cifra importante per questo progetto – spiega il presidente Ernesto Giuseppe Alfieri – sia per l’importanza indubbia per la popolazione e tutto il territorio della Romagna di questa struttura, sia per la possibilità strategica di rafforzare ulteriormente con professionalità, strumentazioni e sinergie l’ospedale Santa Maria delle Croci. La nostra Fondazione ha come compito istituzionale il sostegno alla ricerca ed al potenziamento della sanità pubblica e la possibilità di dialogare con continuità con professionalità di eccellenza come il dottor Alfonso Zaccaria e il dottor Mario Arpinati ha reso possibile la realizzazione di un progetto che aumenta la speranza di vita di pazienti acuti, alleggerisce la sofferenza loro e dei loro familiari ed accresce il perimetro di intervento della sanità regionale in un’area che fino ad oggi è stata critica".
Giorgio Costa