REDAZIONE RAVENNA

"Nonostante il Covid classi super affollate"

D’Angelo della Cgil: "All’Itis ci saranno 8 prime con 28 studenti ciascuna e in provincia sono ‘saltate’ oltre 300 immissioni in ruolo"

Migration

"Riparte la scuola, ma non è cambiato niente rispetto a prima della pandemia". È lapidaria Marcella D’Angelo, segretaria provinciale della Cgil scuola a pochi giorni dal rientro in classe degli studenti. E rafforza la sua tesi con alcuni numeri che rendono bene l’idea: "All’Itis Baldini – spiega – l’anno scolastico partirà con 8 prime di 28 alunni ciascuna. Mi chiedo come verranno rispettate le regole sulle distanze, tanto più che quella dell’Itis non è una situazione isolata e le nostre scuole non hanno spazi da consentire i distanziamenti con numeri così alti". La segretaria della Cgil Scuola punta il dito anche su trasporti, assembramenti, su una situazione che, negli ultimi due anni non è cambiata.

Per non parlare della questione dell’organico. "Di positivo c’è che – prosegue Marcella D’Angelo – il 13 settembre le cattedre saranno perlopiù coperte, ma oltre 300 assunzioni di ruolo nella provincia di Ravenna sono state sostituite da contratti a tempo determinato, cioè precari. I contratti sono stati firmati alla fine della scorsa settimana. Quindi anche quest’anno ci sarà un esercito di precari pronto a partire perché solo un terzo dei contratti a ruolo previsti è andato a buon fine". Di questi oltre 300, una parte, e cioè 123, non ha potuto accedere al ruolo perché il Ministero ha posto una serie di ‘paletti’ che, sottolinea D’Angelo, hanno finito per diventare penalizzanti. "Ad esempio – spiega –, viene chiesta un’esperienza di tre anni su una stessa classe di concorso e può succedere che un precario, anche con dieci o venti anni di insegnamento alle spalle non ce l’abbia, avendo nel corso degli anni accettato supplenze di tipo diverso". Altri 183 contratti di ruolo sono stati accantonati perché, sempre il Ministero, ha ha pubblicato il bando del concorso, ma le date delle prove non ci sono ancora. La speranza è che arrivino per il settembre del 2022. "Nel frattempo – aggiunge D’Angelo – il fenomeno del precariato continua, a discapito della dignità del lavoro dei docenti e della continuità didattica degli studenti che si vedono cambiare insegnanti ogni anno".

La situazione è critica anche sul versante del sostegno: non c’è personale specializzato che viene egregiamente sostituito da insegnanti con esperienza anche lunghissima alle spalle in attesa di poter formalizzare il proprio ruolo. I contratti del personale Ata dovrebbero invece essere firmati entro la fine di questa settimana.

La scuola è comunque ufficialmente aperta e al suo interno si sono svolte, o si stanno ancora svolgendo, le attività di recupero e di potenziamento: c’è chi ha scelto la fine di agosto, chi i primi di settembre, a seconda della propria organizzazione interna. E poi ci sono tutte quelle attività cosiddette funzionali all’insegnamento, a partire da consigli e riunioni che, a seconda delle scuole, si stanno svolgendo in presenza o in modalità on-line.

Intanto in Regione ieri sono state illustrate le indicazioni operative per la gestione dell’emergenza Covid. L’ente sta anche valutando la possibilità di vaccinare con mezzi mobili all’esterno delle scuole, in accordo con l’Ausl e gli istituti coinvolti; naturalmente, in caso di minorenni, con l’assenso dei genitori. E sui temi legati alla riapertura dell’anno scolastico, le misure previste e le possibili soluzioni, sempre ieri il sottosegretario alla presidenza della giunta e gli assessori alla Scuola, alle Politiche per la salute e ai Trasporti hanno incontrato i sindacati regionali e quelli della scuola.

È stato confermato l’obbligo della mascherina in classe anche in presenza di un metro di distanza. Riguardo invece al tracciamento, nel caso in cui ci sia un positivo, l’Ausl contatta il responsabile della struttura e referente Covid ed effettua l’indagine epidemiologica, verificando l’attuazione delle misure di prevenzione. La quarantena, per i contatti stretti, è di 7 giorni dall’ultimo contatto se hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, e si conclude con test molecolare o antigenico. Per i non vaccinati, o per coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale da meno di 14 giorni, la durata della quarantena rimane di 10 giorni.

Annamaria Corrado