"Noi al Tour per far sentire la nostra voce"

Gli ’alluvionati arrabbiati’ meditano di fare proprio piazzale Sercognani al passaggio dei ciclisti: "Stiamo ’scalando i monti’ per i rimborsi"

"Noi al Tour per far sentire la nostra voce"

"Noi al Tour per far sentire la nostra voce"

Hanno fatto il loro debutto ieri le magliette gialle che i comitati degli alluvionati del Borgo e di via Ponte Romano sfoggeranno domenica 30 giugno, in occasione del passaggio a Faenza della seconda tappa del Tour de France. Le t-shirt degli ’Alluvionati arrabbiati’ – così recita la scritta al centro del petto – sono già state distribuite fra i primi residenti. "Abbiamo stampato un centinaio di magliette, e altre sono in corso di ordinazione" spiega per il comitato Borgo Marcello Arfelli. Al momento non si sa ancora dove la protesta andrà in scena: "L’obiettivo iniziale era sostare nella piazza principale dopo averla simbolicamente raggiunta al termine di una pedalata collettiva – spiega il portavoce del comitato Danilo Montevecchi –. Ci è però stato spiegato che le strade del percorso, fra cui corso Garibaldi e corso Matteotti, chiuderanno al transito già nella mattinata, e che alle 12 comincerà il passaggio della carovana del Tour, di fatto azzerando o quasi gli spostamenti fra una metà e l’altra di Faenza". Il piano B ventilato dalla questura, e cioè tenere la manifestazione il sabato precedente il passaggio, è stata respinta al mittente: "Il nostro obiettivo non è interferire con il passaggio del Tour, ma ottenere visibilità per gli alluvionati di Faenza e della Romagna in un momento in cui la loro situazione è più che mai critica. Noi non siamo contro il Tour de France: come i ciclisti anche noi e stiamo scalando delle montagne, consumati dalla fatica". Diversi sono gli obiettivi: "I seimila euro per il rimborso dei beni mobili sono una cifra ridicola: chi ha scritto quella norma venga con noi in un negozio della fascia più bassa – prosegue Arfelli –. Senza contare l’ipotesi che da quella somma vadano decurtate le cifre già ottenute. L’accesso a Sfinge continua sostanzialmente ad essere impedito alla stragrande maggioranza degli alluvionati: a Faenza contiamo 100 domande completate su un bacino potenziale di 38.00 causa la carenza di periti, le cifre richieste, le farraginosità della piattaforma".

Nel frattempo ha preso corpo un’altra ipotesi: fare di piazzale Sercognani – che il Tour costeggerà da nord fino all’uscita su viale della Ceramiche, a est – una ‘piazza degli alluvionati’, con tanto di striscioni e cartelli. Per il momento i comitati porgono ancora l’altra guancia: "Se ci dovesse essere negata anche questa ipotesi, ma non vediamo perché dovrebbe accadere, dal momento che abbiamo sempre chiarito di non voler interferire con l’ordine pubblico, allora ci distribuiremo ordinatamente lungo le transenne del percorso".

Scongiurata dunque, per adesso, l’ipotesi di una protesta plateale con manifestanti sdraiati sull’asfalto come accaduto nel 2022 o ai mondiali di ciclismo 2023. "Vogliamo che il Tour sia al nostro fianco".

Filippo Donati