REDAZIONE RAVENNA

"No a costi aggiuntivi causati dal rigassificatore per il traffico commerciale"

L’appello alle istituzioni del consiglio dell’Arsi

"No a costi aggiuntivi causati dal rigassificatore per il traffico commerciale"

"No a costi aggiuntivi causati dal rigassificatore per il traffico commerciale"

La cosiddetta "tariffa di disponibilità" prevista dalla Capitaneria di porto di Piombino e pagata da Snam quando usa i rimorchiatori per l’attività del rigassificatore potrebbe essere una soluzione anche per Ravenna. In questi giorni tiene banco infatti negli ambienti portuali ravennati la questione dell’impianto in costruzione al largo di Punta Marina e del maggior numero di rimorchiatori necessari per l’ormeggio e disormeggio dell’unità rigassificatrice e della nave metaniera BW Singapore. Secondo uno studio della Capitaneria di porto di Ravenna occorrono 4 mezzi in più rispetto all’attuale dotazione di 6, che sarebbe ancora sufficiente, e questo comporta una lievitazione dei costi da 16,8 a 30,1 milioni. Di conseguenza è sul tema della competitività del porto che si confrontano spedizionieri, agenti marittimi, utenti, terminalisti. Sull’argomento si è tenuta martedì la riunione del consiglio direttivo dell’ARSI, l’associazione degli Spedizionieri, presenti Sagem, Setrasped, Sfacs, Riparbelli, Olympia, Viglienzone Adriatica, Casadei&Ghinassi. Per Carlo Facchini, il neopresidente, "il traffico commerciale e croceristico non deve essere gravato dai maggiori costi del servizio di rimorchio dovuti al rigassificatore e su questo chiediamo il sostegno del Comune". Annagiulia Randi, assessora al Porto, risponde che "il rigassificatore è un’opportunità perché comunque creerà occupazione nei servizi tecnico nautici, visto che si parla di circa 30 equipaggi in più". E aggiunge "sono allo studio diverse soluzioni da parte della Capitaneria per la corretta ripartizione dei costi, tutte volte a garantire la competitività del sistema portuale ravennate". Maria Vittoria Venturelli