
"Non riteniamo corretto trasformare i titolari di ristoranti, palestre e pubblici esercizi in pubblici ufficiali, verificando il green pass e i documenti del cliente". È un grido del noto ristoratore e albergatore Maurizio Bucci, che ha riunito con sé altri circa 20 imprenditori della città: insieme hanno fondato l’associazione ‘ImprendiAmo’, nata per chiedere di non far ricadere sui gestori la responsabilità del controllo dei green pass.
"Nessuno ha pensato all’applicazione della norma – dice Bucci –. Noi come associazione ci siamo consultati con i nostri legali, e da venerdì ai clienti che diranno di essere in possesso del pass ma di averlo dimenticato a casa, o di avere il telefono scarico, faremo firmare un’autocertificazione. In questo modo il cliente si assume la responsabilità delle sue azioni in caso di controllo. Io non ho la forza né la capacità di mandare via una persona, e tra l’altro se ci mettessimo a controllare la gente prima di farla sedere al ristorante si creerebbero code lunghissime. Se poi piove? No, noi li facciamo sedere subito e poi chiediamo il pass. E se dice di non averlo con sé gli facciamo firmare una dichiarazione che ci ha preparato uno studio legale. La responsabilità in un caso come questo deve essere del cliente". Bucci riferisce che all’associazione sono iscritti "ristoranti, agenzie di viaggio, alberghi: siamo tutti nel settore della ristorazione e dei pubblici esercizi. Siamo tutti di Ravenna, anche se come raggio prevediamo di espanderci a tutta la regione. Non voglio dire però chi sono gli altri imprenditori: potrebbero subire delle pressioni, perché in questa città la politica è ovunque".
Bucci è anche presidente e capolista della Pigna in vista delle prossime elezioni a sindaco: viene naturale collegare l’iniziativa al suo impegno politico. "Sono due azioni distinte, ma certamente l’associazione sarà di stimolo e di proposta per tutto ciò che avviene nel territorio – dice in merito Bucci –. Abbiamo anche altri punti: il mantenimento dei tavolini all’aperto anche dopo il Covid e la trasformazione di Ravenna in un hotel diffuso, un progetto turistico da vendere a livello europeo. Se la Pigna dovesse vincere sarebbero già pronte, altrimenti andremo a spiegarlo al nuovo sindaco". L’associazione, nata tre settimane fa, al momento sta lavorando anche a un portale che dovrebbe essere disponibile online da settembre. "Abbiamo scritto anche alla presidenza del Consiglio dei ministri e ai capigruppo in Senato e in Parlamento per sensibilizzare le forze politiche – dice Bucci –. Per ora non abbiamo avuto riscontro, neanche da parte delle associazioni di categoria. Oltretutto la norma arriva per Ferragosto, dopo tutte le difficoltà che abbiamo patito. Ci sono anche punti non chiari: ad esempio si può alloggiare in hotel senza green pass, ma cosa succede se un ospite fa colazione nell’albergo, mangiando al chiuso? È un ginepraio"
Sara Servadei