Una banale lite in strada s’era trasformata in una rissa al coltello che aveva coinvolto due fratelli poco più che trentenni i quali in quel momento stavano rientrando a Ravenna in auto. E il proprietario cinquantenne di un’abitazione delle campagne ravennati il quale, prosegue l’accusa, in quel primo di giugno dell’anno scorso non aveva gradito troppo una sosta dei due davanti alla sua proprietà alimentando una discussione poi degenerata.
Di fatto, secondo l’analisi delle immagini a disposizione (quelle captate dall’impianto di videosorveglianza), voluta dalla procura (pm titolare Silvia Ziniti), è proprio lui che quel giorno aveva impugnato una lama, mai ritrovata, ferendo entrambi i fratelli. Ma a sua volta era stato ferito dai due. Del resto in questa storia sono tutti accusati e parte offesa. Tutti devono cioè rispondere di rissa e di lesioni aggravate: i due fratelli - tutelati dagli avvocati Luca Berger, Silvia Subini ed Eleonora Sgrò - avevano rimediato il più piccolo una prognosi di 10 giorni per una ferita a un gluteo. E il più grande di oltre 40 giorni per varie ferite da coltello, in particolare una al costato per la quale si era temuto di doverlo sottoporre a operazione chirurgica. Ma anche il cinquantenne (tutelato dall’avvocato Daniele Mezzacapo) era uscito malconcio da quell’esperienza: fratture multiple in particolare a costato e mascella per un totale di 65 giorni. L’udienza preliminare a carico dei tre è partita nei giorni scorsi davanti al gup Corrado Schiaretti. Il rinvio chiesto dalle parti, servirà a una eventuale definizione della questione risarcimenti e alla conseguente richiesta di una messa alla prova.
I primi a presentare querela per l’accaduto, erano stati i due fratelli: tanto che inizialmente erano stati inquadrati solo come parte offesa. A loro avviso, di rientro in auto, uno dei due - il passeggero - aveva accusato un improvviso malore con tanto di conati. Ecco che allora l’altro aveva deciso di accostare per lasciarlo scendere. Il giovane si era avvicinato al confine dell’abitazione: il proprietario però si sarebbe inalberato e, dopo un prima discussione, sarebbe salito in casa per prendere un coltello con cui regolare i conti. Di fatto era scattata una furibonda colluttazione culminata con pugni, calci e fendenti. Sia più giovane che al cinquantenne è stata contestata la recidiva reiterata.
Andrea Colombari