
Il progetto del ‘Negozio amico’ a Lugo o, per dirla all’inglese, ‘Friendly shop’, sta prendendo forma e sostanza, tanto che...
Il progetto del ‘Negozio amico’ a Lugo o, per dirla all’inglese, ‘Friendly shop’, sta prendendo forma e sostanza, tanto che in questi giorni è stata inviata una lettera a tutti i commercianti della cittadina della Bassa Romagna con la presentazione delle principali linee guida e la richiesta di un eventuale interessamento da parte dell’attività. Il tutto era nato da una suggestione che era stata portata durante la consulta giovani (nella foto), quando ai baby consiglieri era stato chiesto cosa si aspettassero da un ‘negozio amico’ in caso di necessità.
Nel corso di due incontri, uno per i rappresentanti delle classi di quinta elementare e uno destinato alle sole scuole medie, i ragazzi avevano realizzato una specie di lista dei desideri che comprendeva: poter andare in bagno, telefonare a casa, riempire la borraccia, avere un bicchier d’acqua, un cerotto nel caso servisse, poter chiedere indicazioni stradali o un fazzoletto da naso, principalmente ricevere supporto in caso di necessità da persone gentili.
Il progetto è promosso dall’Amministrazione comunale di Lugo ed è stato condiviso con le associazioni di categoria durante un incontro che si è tenuto un paio di settimane fa, durante il quale le stesse si sono impegnate a distribuire presso i propri associati una lettera che ne spiegasse le finalità, oltre all’invito ad aderirvi, nel caso si fosse interessati.
I negozi verranno individuati tramite un’apposita segnaletica, ben visibile. Il ‘Negozio amico’ non sarà a servizio solo dei ragazzi, ma anche dei giovani genitori che si dovessero trovare nelle vicinanze, infatti, viene anche richiesta l’eventuale possibilità di ospitarli all’interno dell’attività commerciale nel caso di cambio del pargolo e allattamento.
"Partiamo dalla considerazione che i negozi e le piccole attività – spiega Daniela Geminiani, assessora ai Servizi educativi – sono presidi sempre presenti nel vicinato, essi possono essere punti di riferimento in caso di necessità o diventare all’occorrenza spazi di accoglienza e di sosta per i minorenni che si muovono in città in autonomia, che possono avere bisogno di sentirsi rassicurati o aiutati anche al di fuori delle mura domestiche durante i loro tragitti casa-scuola o nel tempo libero, o per i genitori che escono con neonati e hanno bisogno di semplici ‘punti di appoggio’ per esigenze primarie quali il cambio o l’allattamento".
La lettera, che riporta la possibilità per il negoziante di accedere a un link per confermare la propria disponibilità, sarà portata a mano anche dai rappresentanti stessi della consulta giovani in quelle attività che già conoscono e che vorrebbero vedere diventare ‘Negozi Amici’.
Matteo Bondi