Faenza, 28 ottobre 2023 – “Il volo era sempre stato la sua passione, a partire da quando a quattordici anni scelse di iscriversi all’Istituto aeronautico di Forlì". E’ sconvolta la famiglia di Naomi Maiolani, mentre tenta di mettere insieme le tappe di un’esistenza interrottasi troppo presto, ad appena ventotto anni. Ieri verso le 13 nelle colline di Fontia, paese di circa 200 abitanti sopra a Carrara, l’elicottero che stava pilotando è precipitato e andato a fuoco in una fitta boscaglia. L’hanno trovata i soccorritori intorno alle 17. Il suo corpo senza vita era sotto le macerie del velivolo. Alcuni testimoni riferiscono di aver visto delle fiamme mentre l’elicottero ancora era in volo. La giovane era partita ieri mattina da Oristano in Sardegna con un Ecureil As350B3 della ditta Elitellina, azienda per la quale lei lavorava come pilota. Intorno a mezzogiorno di ieri ha fatto scalo all’Isola d’Elba per fare rifornimento, visto che il mezzo ha meno di 3 ore di autonomia: la sua destinazione era la base di Sondrio, anche sede dell’azienda.
La società, attiva dal 1977, effettua noleggio e trasporto con elicotteri e quello che doveva essere un sereno volo di ritorno verso casa, dopo un trasferimento passeggeri, si è purtroppo trasformato nell’inferno. Era all’altezza del paese di Fontia, zona di confine tra Toscana e Liguria, quando ha iniziato a perdere quota per poi precipitare al suolo. La Procura di Massa Carrara ha aperto un fascicolo e i carabinieri di Carrara (giunti sul posto con il tenente colonnello Cristiano Marella) hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica. Fra le verifiche in corso anche la compatibilità dell’incidente con le condizioni meteo. Aperta un’inchiesta anche da parte dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo.
Naomi della sua passione aveva fatto un lavoro, viveva in Valtellina da alcuni anni e aveva scelto dopo il diploma, di iscriversi a Scienze internazionali all’Università di Bologna. Era arrivata la laurea, ma la fascinazione originaria per il volo era tornata ben presto a travolgerla: "Aveva conseguito in breve tempo tutti i brevetti necessari per diventare elicotterista – ricordano i familiari –. Da alcuni anni lavorava per un’azienda specializzata della provincia di Sondrio. Per questo si era trasferita in Valtellina". Il legame con Faenza e con la famiglia era rimasto fortissimo, in particolare con la sorella Marica, di qualche anno più grande, e con la nipote Rebecca. A unirle la passione per lo sci: tutta la famiglia era iscritta da sempre all’Unione operaia escursionista italiani. Naomi era attiva anche nel volontariato, con la Croce Rossa – si dice non avesse escluso di poter un giorno diventare soccorritrice – ma anche come donatrice di sangue.
Sono sconfortati e non si danno pace anche gli ex compagni di scuola e gli ex professori di Naomi. Sorridente, studiosa, brillante. Se la ricorda così anche l’ingegner Petula Savorani, docente di meteorologia all’Istituto Aeronautico di Forlì, in lacrime dopo aver appreso la tremenda notizia: "Era una bravissima ragazza, molto studiosa e diligente. Ero in riunione quando i suoi compagni mi hanno contattata per riferirmi l’accaduto. Sono cose che non si vorrebbero mai sentire. Aveva una mente brillante, e spiccava sempre. Immensa la sua passione per il volo". E infatti Maiolani dal 2017 al 2019 ha frequentato l’Italfly Academy Aviation di Trento, nota scuola di volo nell’ambito della formazione di piloti di aereo ed elicottero. "Aveva fatto dei sacrifici come la maggior parte dei ragazzi che affronta un percorso di quel tipo per iniziare l’attività di volo – conclude Savorani –, si investe sul proprio futuro per realizzare il sogno di una vita". Un sogno che la pilota era poi riuscita a realizzare, trovando lavoro in una società della provincia di Sondrio "L’Elitellina – racconta un collega pilota che ha frequentato con lei l’aeronautico di Forlì –. Inizialmente in ufficio, poi era stata messa ‘in forze’. Io avevo reincontrato Naomi pochi mesi fa. Mi ha detto che svolgeva il servizio antincendio in Toscana. Quando ho saputo di questa tragedia è stata una doccia fredda. Un trasferimento dalla Sardegna è un volo lungo. Ci sono tante cose che dovranno essere analizzate".