REDAZIONE RAVENNA

Morte Rinelli, familiari contro il Pm: "Guerrini voleva ucciderlo"

Il 46enne ravennate morto dopo una lite col rivale. Ma per la procura fu eccesso colposo di legittima difesa .

Il 46enne ravennate morto dopo una lite col rivale. Ma per la procura fu eccesso colposo di legittima difesa .

Il 46enne ravennate morto dopo una lite col rivale. Ma per la procura fu eccesso colposo di legittima difesa .

Si avvia alla conclusione il processo per la morte di Antonio Rinelli, camionista di Punta Marina, deceduto a 46 anni nel 2019 al termine di una furibonda lite con Mirco Guerrini, agente di commercio abitante a Ravenna, che oggi di anni ne ha 50. La lite avvenne nell’aprile 2019 a San Mauro Mare in strada, sotto l’abitazione di Manuela Castriota, una donna che aveva avuto una relazione nata nel mondo dei locali da ballo con Rinelli e poi lo aveva lasciato per mettersi insieme a Guerrini, anche lui frequentatore di balere.

Ieri pomeriggio davanti al giudice Marco De Leva del Tribunale di Forli c’è stata la decima udienza del processo dedicata alle arringhe degli avvocati di parte civile e della difesa di Mirco Guerrini. In precedenza il pubblico ministero Laura Brunelli, subentrata alla collega Sara Posa, al termine della sua requisitoria aveva chiesto la condanna di Guerrini a quattro mesi di reclusione per eccesso colposo di legittima difesa. Una tesi che non ha trovato ovviamente d’accordo l’avvocato di parte civile Alessandra Pisa (tutela gli interessi di Vincenzo e Mauro Rinelli, fratelli della vittima) che ha cercato di convincere il giudice sulla sussistenza di gravi elementi per affermare che Mirco Guerrini aveva intenzione di uccidere il rivale in amore Antonio Rinelli e per questo mentre erano avvinghiati a terra gli strinse il collo con una presa che si rivelò mortale. Ha concluso la serie degli interventi l’avvocato Antonino Lanza che difende l’imputato: ha sostenuto che a provocare la lite fu Rinelli che si era recato sotto casa della donna contesa ritenendo che ci fosse anche Guerrini.

Il giudice De Leva dovrà decidere non solo sulla base di quello che hanno detto il pubblico ministero e gli avvocati di parte civile e della difesa: nella sua valutazione peseranno molto le risultanze delle consulenze tecniche disposte dalle parti ed esposte in aula dagli stessi consulenti sollevando parecchie discussioni. Il giudice ha poi rinviato il processo al 12 settembre per le repliche delle parti e la lettura della sentenza.