Una lunga fila di pesci morti, cefali principalmente, dalla testata del Candiano verso il ponte mobile. È lo scenario che è apparso ieri mattina ai frequentatori della Darsena che si sono fermati a osservare questo fenomeno, raro per dimensioni così abbondanti. Portati dalla corrente, i pesci galleggiavano con la pancia bianca all’aria, preda di decine di gabbiani (nella foto). Per cercare di risalire alle cause della moria, l’Autorità di sistema portuale ha avvisato Arpae, mentre si è mobilitato anche l’Ufficio Ambiente del Comune. In entrambi i casi sono stati fatti prelievi di acqua e anche di pesci morti. Intanto si tratta di stabilire se la moria è avvenuta in Darsena, oppure se i pesci sono stati portati fino in testata dalla corrente. Nel pomeriggio, infatti, la presenza di questi animali era decisamente diminuita. Quindi la morte potrebbe essere avvenuta in un altro punto e la localizzazione dovuta al gioco delle correnti.
L’acqua del canale appare particolarmente scura e tendente al verde, sembra esserci una intensa presenza algale subito sotto la superficie. Questo avrebbe potuto provocare la mancanza di ossigeno e quindi la successiva morte in grande quantità dei cefali.
Una seconda ipotesi è legata al forte temporale e alla grandinata di tre giorni fa. L’impianto fognario della città ha avuto cedimenti in alcuni punti, provocati dalla tanta acqua caduta in un tempo molto ristretto. Non a caso per un paio di giorni un odore nauseabondo è stato avvertito dai cittadini anche in darsena. Vicino alla banchina della testata, più o meno all’altezza della struttura che conserva il Moro di Venezia, si è creata una falla nell’asfalto (appositamente transennata) che conduce alle fognature. E’ anche in quel punto che si sono accumulati i pesci di maggiori dimensioni.
lo. tazz.