REDAZIONE RAVENNA

Morì per salvare i suoi colleghi. Un percorso nel nome di Raffaele: "Dopo 17 anni l’affetto è enorme"

Oltre un centinaio di persone si sono riunite ieri per l’intitolazione della passeggiata nel parco Fagiolo. Presenti la madre, la sorella e gli amici. Il sindaco: "Le morti sul lavoro, una delle piaghe più grandi".

Oltre un centinaio di persone si sono riunite ieri per l’intitolazione della passeggiata nel parco Fagiolo. Presenti la madre, la sorella e gli amici. Il sindaco: "Le morti sul lavoro, una delle piaghe più grandi".

Oltre un centinaio di persone si sono riunite ieri per l’intitolazione della passeggiata nel parco Fagiolo. Presenti la madre, la sorella e gli amici. Il sindaco: "Le morti sul lavoro, una delle piaghe più grandi".

Sono passati 17 anni, "eppure non sembra – commenta un amico – perché davanti a queste disgrazie il tempo si dilata. Manca da talmente tanto che pare che sia successo ieri". E a osservare la folla riunita per inaugurare la passeggiata Raffaele Rozzi, così come è stato battezzato l’anello nel parco Fagiolo, sembra davvero che sia passato un giorno dal 2007. Oltre un centinaio di persone si sono presentate nel ricordo del 36enne che il 6 settembre di quell’anno perse la vita a Bilbao in un incidente sul lavoro, nel tentativo di salvare i colleghi che avevano accusato un malore in una cisterna. C’è la mamma commossa, accanto alla sorella. Ci sono parenti, amici, conoscenti: una comunità che non l’ha dimenticato. "Nonostante siano passati 17 anni da quel tragico giorno continuate a sentirlo ancora in mezzo a voi – dice la madre Luciana, visibilmente emozionata – e anche nel giorno del suo compleanno io ed Elisa (la sorella, ndr) riceviamo messaggi di affettuosa vicinanza che arrivano pure da New York". Aggiunge: "Quando vi sentite giù di corda venite qui a passeggio con Raffaele, che dall’alto ci guarda e ci sorride".

Qualcuno indossa la maglietta gialla con la scritta ’Gli amici di Raffa’. "Siamo una quarantina nell’associazione, tutti di Ravenna – dice Andrea Mattei – e ci sentiamo spesso anche con gli amici che Raffaele aveva a Bilbao. Manderò loro le foto di stamattina. Siamo andati là anche nel 2019 a correre la 10 chilometri di Bilbao con loro. Qualcuno di noi va in vacanza lì". Uniti da Raffaele, un ricordo indelebile: "Andavamo all’asilo insieme, poi a 13 anni ci siamo ritrovati a giocare a calcio sul campo dell’Azzurra – prosegue Mattei –. Da lì non ci siamo più persi, anche se crescendo ognuno aveva le sue cose". "L’ho conosciuto all’Università – aggiunge Antonio Hormaechea, con la maglia gialla –. Manca a tutti".

"La storia di Raffaele – ha detto il sindaco Michele de Pascale – tiene insieme la sua grande umanità, il sacrificio nel tentativo di salvare i suoi colleghi. Il suo gesto eroico, riconosciuto dalla Repubblica con la medaglia d’oro al merito civile, è quello di chi riconosce nella vita umana il più grande dei valori, anche col sacrificio della propria. Dall’altro lato la vicenda di Raffaele ci parla di una delle piaghe più pesanti del nostro tempo, e Ravenna ha pagato un prezzo pesante per le vittime del lavoro. Tutti abbiamo una colpa: diamo più peso alle tragedie in cui muoiono tanti, ma quando se ne va qualcuno tutti i giorni finisce per scomparire". Il prefetto Castrese De Rosa ha raccontato di aver accelerato l’iter per poter inaugurare la targa nell’anniversario della morte di Rozzi: "Dobbiamo ricordare questi eroi che dimentichiamo troppo spesso".

Sara Servadei