REDAZIONE RAVENNA

"Monumenti statali: servirebbero il doppio dei dipendenti. Ma garantiremo le aperture"

Cozzolino (direzione regionale musei): "Arriveranno 4 nuovi assunti, ma con questi numeri potremo tentare di mantenere la situazione al livello attuale con l’aiuto del volontariato". Fioravanti: "Preoccupati per i costi di gestione, aumentati vertiginosamente"

Sarà un autunno caldo e non solamente dal punto di vista climatico.

Le difficoltà dei monumenti statali non si attenuano ed è sempre più complicato riuscire a garantire orari di apertura adeguati, capaci di soddisfare i turisti che continuano ad arrivare in città. A dimostrazione che il grido d’allarme lanciato dal direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, descrive la situazione di un intero Paese.

"A partire dal 15 settembre – annuncia Giorgio Cozzolino, a capo della Direzione regionale musei Emilia Romagna – arriveranno a Ravenna, a seguito del concorso, quattro nuovi assunti. È una novità positiva che però non risolve i problemi, è come una goccia nell’Oceano. Certo è meglio di niente, ma entro la fine dell’anno sono previsti diversi pensionamenti, quindi i nuovi arrivi non miglioreranno di molto la situazione".

La carenza di personale aveva scatenato a luglio anche le proteste dei sindacati che erano scesi in piazza per denunciare come la mancanza di personale costringa all’apertura part time di quasi tutti i monumenti gestiti dallo Stato.

A Ravenna infatti la Soprintendenza, a cui fanno capo Sant’Apollinare in Classe, il Mausoleo di Teodorico, il Battistero degli Ariani, tutti siti Unesco, il Museo nazionale e il cosiddetto Palazzo di Teodorico, dovrebbe disporre di 79 dipendenti, ne ha invece solo 40.

Facile capire allora che i quattro in più in arrivo a settembre, sempre se accetteranno, non determineranno un grande cambiamento.

"Con questi numeri – conclude Cozzolino – potremo tentare di mantenere la situazione al livello attuale, con l’aiuto del volontariato". I nuovi assunti non saranno destinati a un sito in particolare, ma inseriti nella turnazione che viene effettuata in base alle necessità.

Diversa la situazione per i siti dell’Opera di religione, quelli gestiti dalla diocesi, cioè San Vitale, Sant’Apollinare Nuovo, Galla Placidia, Battistero Neoniano, Museo arcivescovile con la cappella di Sant’Andrea.

"Gli orari dei nostri monumenti – assicura il direttore dell’Opera, don Ennio Rossi – non sono cambiati. I siti sono aperti tutti i giorni e anche il personale è quello del periodo precedente la pandemia. Anzi, cerchiamo anche di tenere alta l’attenzione alla città e alle attività culturali che si moltiplicano sempre più".

Sergio Fioravanti, direttore di RavennAntica, descrive una situazione che si potrebbe definire stabile. "Siamo una struttura relativamente giovane – osserva – quindi non abbiamo avuto durante la pandemia problemi particolari con il personale, né sono previsti a breve dei pensionamenti, se escludiamo il mio a fine anno". La Fondazione gestisce direttamente la Domus dei Tappeti di pietra, i musei Tamo e Classis, la Cripta del Palazzo della Provincia e il sito dell’Antico porto di Classe, mentre si occupa dei servizi aggiuntivi di molti altri monumenti tra cui la Tomba di Dante, uno dei luoghi più visitati di Ravenna da parte di turisti provenienti da ogni parte del mondo.

"I nostri siti – prosegue Fioravanti – ripropongono gli orari in vigore prima del Covid. Siamo preoccupati piuttosto per i costi alti di gestione che sono aumentati vertiginosamente, penso anche solo alle bollette. Non sarà un inverno facile e con dei costi così alti le correzioni sugli orari e le apertura saranno inevitabili".

Annamaria Corrado