ANDREA COLOMBARI
Cronaca

"Molestata a scuola dal prof": indagato per violenza sessuale a Ravenna

Secondo la 15enne lui l’aveva toccata da dietro con il suo corpo durante una lezione. Il docente ha nettamente negato. Altre giovani hanno parlato di atteggiamenti ambigui

Indagini della Polizia

Ravenna, 30 maggio 2024 – Prima la ragazzina si era confidata con il nonno. Poi, a cascata, la questione era arrivata sui tavoli del preside e infine della procura. Quel professore, a suo dire approfittando di una lezione, le si era improvvisamente avvicinato da tergo e aveva usato il suo corpo per toccarla. Altre compagne di scuola, in seguito sentite in questura, avevano parlato di atteggiamenti a loro avviso ambigui del prof tra battute a sfondo sessuale e pizzicotti o abbracci non propriamente graditi. Lui ha sempre strenuamente negato: allegro, disponibile e cordiale con gli studenti: ma mai un solo comportamento fuori luogo, ha detto davanti agli inquirenti.

È una scuola superiore di Ravenna quella che ha offerto il contesto al fascicolo che in mattinata approderà davanti al gup Corrado Schiaretti. Sulla base delle indagini della polizia coordinate dal pm Lucrezia Ciriello, l’uomo - un ultrasessantenne difeso dagli avvocati Maurizio Voltolini e Cinzia Bonfanti - deve rispondere di violenza sessuale aggravata per avere costretto la minorenne a subire atti sessuali.

La giovane sentita in incidente probatorio il 13 giugno scorso davanti al gip Janos Barlotti (in quell’occasione il pm d’udienza era Angela Scorza), aveva confermato l’episodio pur non manifestando atteggiamenti di astio verso quel prof. Lo aveva anzi descritto come uno che sa spiegare bene le cose, che è disponibile ad aiutare i ragazzi; e che se vede qualcuno in difficoltà, gli offre la possibilità di recuperare. Un ottimo insegnante insomma.

Quel fatidico giorno di due anni fa lei si trovava in un’aula da disegno. I banchi erano di conseguenza alti: necessario dunque stare in piedi per potere disegnare. Lei a un certo punto aveva guardato verso la finestra aperta: e grazie all’immagine riflessa, si era accorta che dietro di lei c’è il prof fermo e molto vicino. Lei aveva perciò avuto l’istinto di fare un passo in avanti per allontanarsi. Anche lui aveva fatto un passo in avanti: e proprio in quel momento l’aveva toccata. Nessun dubbio sulla natura del contatto: era rimasta spiazzata perché proprio non se l’aspettava. Non sapeva cioè come comportarsi: del resto non le era mai accaduto nulla di simile. Era rimasta immobile per qualche secondo. E da quel momento con quel professore aveva cercato di mantenere un atteggiamento distaccato.

Con lui non ne aveva mai parlato. Ma ne aveva parlato sia in famiglia che con i compagni: in particolare alle domande del gip, aveva precisato che, sapendo che non era l’unica a cui era accaduto un episodio del genere, voleva che capissero che pure a lei era successo e che magari potevano fare qualcosa per smuovere la situazione. Del resto sapeva già cosa avevano provato alcune sue amiche che in precedenza gliene avevano parlato. Anzi - sempre secondo quanto riferito davanti al gip -, quando si era sparsa la voce per la scuola, le erano giunte sempre più voci su episodi analoghi di ragazze, molte delle quali in seguito sentite dall’apposita sezione della squadra Mobile.

Anche il prof era stato ascoltato dagli agenti il 21 dicembre scorso: "Mi dichiaro innocente" aveva esordito specificando che il fatto "non è mai avvenuto" e che a causa delle ripercussioni penali, il suo comportamento era cambiato: relazioni minimali con gli allievi "perché ho sempre paura che ogni cosa che dico possa essere male interpretata". Inoltre se prima girava per i banchi perché "fa parte del mio insegnamento", ora "rimango sempre seduto alla cattedra". E anche sulla base di tali dichiarazioni, la difesa aveva chiesto che il fascicolo venisse archiviato di netto. La procura ha invece chiesto il rinvio a giudizio.