Il termine dialettale ‘mirichëcul’, oggi dimenticato, significava smanceria o leziosaggine. "E’ fa un mônt ‘d mirichëcul", fa tante smancerie, solleva un mucchio di difficoltà, come se tutto dipendesse da un miracolo: il ché fa pensare che ‘mirichëcul’ sia un’alterazione del termine ‘miracul’, miracolo inteso come pretestuosità. Di chi si dava aria da istruito o faceva il complimentoso si diceva: "E’ fa e’ mirichêcul". Come testimonia un detto sulle sartine di un tempo, ammonite dalla responsabile della sartoria: "Al dis esula ch’al mirichecul ch’al vö parì instruìdi. U s’ dis finistrëla! Avì capì?" Cioè: "Dicono asola quelle saccenti che vogliono apparire istruite. Si dice invece finestrella! Avete capito?".
Cronaca’Mirichëcul’, un termine dimenticato