"Mi sento preso in giro, pochi fondi ricevuti ma ho perso i terreni"

Il maltempo ha colpito duramente le aziende agricole già provate dall'alluvione dell'anno scorso. Giorgio Giraldi denuncia problemi con l'Agea e la perdita del raccolto, temendo per il futuro della sua attività.

"Mi sento preso in giro, pochi fondi ricevuti ma ho perso i terreni"

Il maltempo ha colpito duramente le aziende agricole già provate dall'alluvione dell'anno scorso. Giorgio Giraldi denuncia problemi con l'Agea e la perdita del raccolto, temendo per il futuro della sua attività.

Il maltempo di questi giorni si è abbattuto ferocemente su molte aziende agricole, che ancora non si erano totalmente riprese dall’alluvione di anno scorso. "Siamo bloccati, abbiamo perso il raccolto e non sappiamo nemmeno come sarà quello del 2025", è il commento di Giorgio Giraldi, titolare dell’azienda agricola che porta il suo nome, situata a Brisighella. L’imprenditore possiede diversi terreni nella Bassa Romagna, in cui produce cereali da inviare alla grande distribuzione. E ai problemi ancora irrisolti del 2023 ai aggiungono quelli di questi giorni: "Mi sento preso in giro dall’Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, ndr), perché non ha mai risposto né alle mie lettere né a quelle del mio avvocato. Anno scorso ho ricevuto qualche migliaia di euro, ma sono insufficienti"

Dopo l’alluvione del 2023, il lavoro era stato ripreso tra difficoltà e autofinanziamenti: "Ho dovuto attingere dai miei risparmi e tirare fuori 350 mila euro. Non posso smettere, anche perché ho degli operai. Adesso però non c’è niente da fare, è impossibile lavorare perché i campi sono inagibili anche con i mezzi". Situazione analoga a quella di anno scorso. "La frana che si era abbattuta a San Cassiano ha impedito l’accesso ai campi, ma lì dietro c’erano alcuni miei terreni. Quando hanno liberato la strada, dopo una quarantina di giorni, era troppo tardi".

L’alluvione del 2023 non ha fermato completamente il lavoro dell’Azienda agricola Giraldi Giorgio, ma ne ha limitato l’operatività: "Ho perso una sessantina di ettari, ora in totale ne ho rimasti 350 circa. Anche le entrate sono diminuite, abbiamo perso diverse centinaia di migliaia di euro di fatturato. E la raccolta di quest’anno è andata persa". Per quanto riguarda la richiesta dei fondi, l’amarezza di anno scorso è ancora tangibile: "Mi sento preso in giro, anche quest’anno dovrò tirare fuori i miei risparmi per andare avanti. I danni non sono ancora quantificabili". Ma la beffa non l’ha ricevuta solo lui: "Un conoscente, con frane sui terreni, si è visto ricevere un bonifico di 13 euro. Altri amici che hanno attività non hanno ricevuto soldi".

Jacopo Ceroni