San Zaccaria (Ravenna), 19 marzo 2023 – Honoré de Balzac scriveva che "i padri devono sempre dare per essere felici". E Matteo Grotti, 35enne di San Zaccaria (Ravenna), a sua figlia Cecilia, di appena un anno, dà il doppio di quanto possa dare (video). Perché per lei, Matteo prova ad essere sia mamma che papà. E questo da quando lo scorso 31 luglio un tumore gli ha portato via la moglie Elisabetta Socci, di appena 36 anni, dopo aver messo al mondo la piccola Cecilia da soli 9 mesi. Ma essere felici, per Matteo, è una parola troppo grande. C’è un vuoto incolmabile, impossibile da riempire, tuttavia "ho imparato a ritrovare un nuovo tipo di felicità nello sguardo di mia figlia - racconta -, quando ogni giorno mi fa capire che quello che conta è la certezza di esserci".
Matteo, oggi è la festa del papà. Come si sente?
"Quest’anno la festa del papà ha un sapore diverso. Sapere che non ci sarà mia moglie a darmi la letterina scritta di suo pugno e firmata da mia figlia mi crea un vuoto enorme. Allo stesso tempo, però, guardo Cecilia e non m’importa più della lettera, ma di dimostrarle che ce la posso fare".
Cosa vuol dire crescere una figlia da solo?
"È difficile, probabilmente la responsabilità più grande che abbia mai avuto. Ogni giorno mi chiedo se sto facendo la cosa giusta, se mi sto comportando bene. Continuo a chiedermi cosa potrei sbagliare e come, invece, potrei migliorare per Cecilia".
Pensa che se ci fosse ancora sua moglie, ora lei sarebbe diverso nei confronti di Cecilia?
"Le darei lo stesso bene che le do ora e mi impegnerei in tutto quello che faccio per mia figlia allo stesso modo. La cosa che mi fa soffrire di più, però, è che non ci sia un confronto. Se avessi Elisa (io la chiamavo così) qui con me capirei da un suo sguardo, un suo cenno o più semplicemente dalle sue parole se mi sto comportando da buon padre. Perché è davvero il lavoro più difficile del mondo".
Deve fare sia da mamma che da papà, insomma…
"Esatto, è complicato ma ce la posso fare. Devo farcela! Ho imparato a trarre soddisfazione dalle vittorie delle piccole battaglie…Così mi piace chiamarle".
A cosa si riferisce?
"Alla gioia che provo nel momento in cui, da solo, riesco a curare Cecilia dall’influenza. Oppure riuscire a prepararle da mangiare tutti i giorni gestendo lavoro e altri impegni. Per me anche solo riuscire a prepararle qualcosa da mangiare che le piaccia è una grandissima gratificazione. Ed è da cose come queste che che sto imparando a ritrovare la felicità".
Sua figlia aveva 9 mesi quando Elisabetta vi ha lasciati. Troppo piccola per capire, ma crescendo inizierà a farsi delle domande. Come affronterà questa situazione?
"Sarò franco con lei. Le dirò la verità non appena sarà in grado di poterla comprendere. Cecilia riconosce già la mamma, quando vede delle foto di Elisabetta la sento dire ‘mamma’. In casa lascerò tutto così com’è, come se sua mamma fosse ancora tra noi, non sposterò nulla. Perché voglio che Cecilia percepisca la presenza della mamma e che dal suo armadio e dalle sue cose possa ricostruire un’identità di Elisabetta attraverso i suoi gusti".
Le va di ricordare un po’ sua moglie?
"Le prime parole che mi vengono in mente sono forza e determinazione. Elisabetta è stata in grado di portare avanti una gravidanza con un tumore maligno al seno senza mai perdersi d’animo. Affrontava tutto con il sorriso, ricordo che eravamo riusciti a trasformare il giorno della settimana della chemioterapia in una sorta di “gita fuori porta”, in un’esperienza positiva insomma. Oggi mi manca più che mai, ogni giorno vado al cimitero e più faccio del bene e più la sento vicina".
Ha dalla sua parte l’aiuto dei suoi genitori e suoceri?
"Sì, grazie a loro posso affrontare qualsiasi cosa, soprattutto in termini di impegni con Cecilia. Non saprei come fare senza di loro. Però la vicinanza di qualsiasi persona non mi toglierà mai quel senso di solitudine in cui sono caduto. E lo sento la notte, quando nel letto sono sempre da solo. O quando vado a prendere mia figlia all’asilo nido e vedo le coppie prendere i propri figli. Mi sento solo, ma provo ad andare avanti tenendo tutte le cose belle di Elisabetta. Devo farlo, per me. Per Cecilia!"