MILENA MONTEFIORI
Cronaca

Mariani, festa per i 10 anni. Il proprietario Maurizio Bucci:: "Così acquistai l’ex cinema e lo trasformai in locale"

L’imprenditore ravennate ha anche pensato alla riqualificazione: "Rispettata la natura del posto". Mercoledì 6 dicembre cena e musica con Mirko Casadei, Teo Ciavarella e Alessandro Scala.

Mariani, festa per i 10 anni. Il proprietario Maurizio Bucci:: "Così acquistai l’ex cinema e lo trasformai in locale"

Mariani, festa per i 10 anni. Il proprietario Maurizio Bucci:: "Così acquistai l’ex cinema e lo trasformai in locale"

Il 7 dicembre 2013, nel cuore di Ravenna, si accendevano le luci sul grande schermo dell’osteria Passatelli in una delle sale dello storico cinema Mariani. Lo stesso schermo sul quale per anni erano state proiettate pellicole di tutti i generi da quella sera avrebbe visto scorrere la vita vera, tra buona cucina e divertimento, grazie a una scommessa sulla quale l’imprenditore ravennate Maurizio Bucci all’inizio non aveva creduto neanche troppo. E invece dopo dieci anni, allo scoccare della mezzanotte di mercoledì 6 dicembre, nel locale di via Ponte Marino 19, Bucci, il figlio Edoardo e tutto lo staff dell’osteria faranno festa insieme ai clienti. Il programma prevede una cena a menù fisso della tradizione rivisitata, a partire dalle 20, e gran finale con torta e brindisi con un magnum millesimato Franciacorta, il tutto sulle note di Mirko Casadei e la sua orchestra, con ospiti Teo Ciavarella e Alessandro Scala.

E pensare che l’osteria dieci anni fa nacque per caso. "Il cinema Mariani era chiuso da cinque o sei anni – racconta Maurizio Bucci –. Era un immobile in centro storico, nella memoria collettiva dei ravennati. Era stato un teatro dal 1864, poi fu un cinema d’élite. Nel 1998 fu demolito per dare spazio a una multisala con tre schermi ma la decisione non fu fortunata perché poco dopo l’apertura del CinemaCity ci fu una graduale perdita di incassi". Il Mariani a quel punto visse una parabola discendente con il passaggio alle proiezioni di film porno fino alla decisione di chiudere definitivamente da parte dei proprietari, i fratelli Masetti. "Per caso in quegli anni mi trovai a conoscerli – continua Bucci –. Il più grande, Luigi, che aveva 82 anni, a causa di un intervento al cuore del fratello Paolo, più giovane di sei anni, mi chiese di acquistare il Mariani per paura che il fratello non si sarebbe più riabilitato e dunque per non lasciare problemi ai figli. A quel punto feci una proposta di acquisto, che pensavo non sarebbe stata accolta, perché la trasformazione di una multisala era complicata. Mi diedero le chiavi, le condizioni di salute del fratello di Luigi si aggravarono e quindi l’acquisto andò in porto". Nel maggio 2013 il Mariani era ufficialmente di Bucci che era già proprietario dell’hotel Mosaico ma non certamente nuovo nel campo della ristorazione. "All’età di 19 anni aprii il primo ristorante – prosegue l’imprenditore –: il Desiderio a Lido Adriano, che tenni per sette o otto anni. Dopo il 1989, l’anno della mucillagine, mi reinventai e aprii l’hotel Mosaico. Ma con la mia famiglia avevamo avuto un albergo a Punta Marina e la pensione Smeralda a Lido Adriano. E c’era sempre mia mamma Dina, che è morta due anni fa a 96 anni. Aveva una grande passione per la cucina. Alla fine aveva perso quasi del tutto la vista ma chiudeva i cappelletti". E proprio “nonna Dina” viene citata su tovagliette e menu dell’osteria Passatelli del Mariani: "Le ricette base sono le sue, le ha trasmesse a noi. I suoi piatti erano buonissimi e non assaggiava mai".

Bucci però non ha iniziato come imprenditore nel campo della ristorazione: "Io nasco geometra" sottolinea. E la firma dietro alla riqualificazione dei locali dell’ex cinema Mariani è proprio la sua. "Il progetto l’ho fatto tutto io con alcuni consulenti – racconta Bucci –. Mentre gli architetti volevano farmi togliere l’impianto di insonorizzazione acustica e realizzare una grande sala a un piano, io ho deciso di lasciare i pannelli fonoassorbenti e i gradini, in modo da rendere l’ambiente caldo, accogliente, rispettando la natura del luogo. Ho anche lasciato lo schermo originale". E la riqualificazione dell’ex cinema a tre sale (una diventata osteria, una pizzeria Diabolik, oggi trasformata nel ristorante Figo, dagli hambuger al sushi, gestito da Edoardo Bucci, e una rimasta cinema nel cuore della città) è talmente riuscita che è diventata un modello. "Vengo contattato da persone che vogliono fare operazioni simili – racconta Bucci –. A febbraio sarò a Sanremo tre giorni durante il festival perché mi ha contattato il proprietario dell’Ariston, che ha anche un ex cinema che vorrebbe trasformare".

Intanto l’imprenditore ravennate continua la sua avventura al Mariani senza dimenticare un aspetto importante del divertimento: "La sfida maggiore è stata quella di inserire gli eventi musicali il giovedì sera. Nel primo periodo l’idea non funzionò e i clienti andavano via, poi il locale ha iniziato a riempirsi con il jazz e non solo". La gratificazione più grande? "È arrivata dai musicisti internazionali che viaggiano il mondo, si esibiscono al ‘Blue Note’ di Milano, poi arrivano qui e restano a bocca aperta".

Naturalmente tutto questo, oltre che una mente con grandi capacità imprenditoriali, è stato possibile grazie a uno staff di professionisti fedeli e capaci ma anche di giovani. "In dieci anni la squadra si è rafforzata: all’inizio eravamo una quindicina e ora siamo una trentina – afferma Bucci con orgoglio –. Accanto a Massimo e Cristina al bar e alla sfoglina Maria in cucina, ci sono ragazzi tra i 25 e i 30 anni da tutti i Paesi del mondo, che sono una grande forza per noi in un clima internazionale che è la forma più bella di integrazione". E vietato fermarsi: "Siamo aperti tutti i giorni tranne la sera del 25 dicembre: in dieci anni non abbiamo mai chiuso se non col Covid". E il 6 dicembre si festeggia, tutti insieme.