
L’albergo e casa per anziani MarePineta di Marina di Ravenna (Foto Zani)
Ravenna, 25 settembre 2015 - Don Ugo Salvatori, ieri a tarda sera, diceva che non sapeva ancora nulla in quanto stava tornando dalla Toscana e nessuno lo aveva messo al corrente. Non era informato del fatto che nel pomeriggio i carabinieri del Nas, su disposizione della Procura di Ravenna, avevano provveduto a mettere i sigilli al ‘suo’ MarePineta, l’albergo di Marina di Ravenna, di proprietà della Chiesa, che funge anche da residenza per anziani, una sorta di casa di riposo. E che negli ultimi giorni è salito alle cronache per la disponibilità, offerta dallo stesso religioso, ad accollarsi l’ospitalità di un numero consistente di profughi. Ma questa è un’altra storia. Quella che invece ha determinato il provvedimento di sequestro è relativa a un’indagine aperta alcuni mesi fa dal pubblico ministero Angela Scorza. E che riguarda il suicidio di un anziano.
Una mattina di fine marzo, nel cortile interno della struttura, fu trovato il corpo senza vita di un uomo, dopo una probabile caduta dall’alto avvenuta nella notte. Era un ospite della struttura e l’ipotesi della causa di morte all’inizio non fu chiara, pur oscillante tra quella di un gesto volontario e, meno probabile, quella di un incidente. L’indagine fu aperta proprio per chiarire un aspetto emerso sin da subito, vale a dire la mancanza di vigilanza dei degenti dato che nella struttura non risultava la presenza di un sorvegliante notturno. Un fascicolo, aperto per omicidio colposo, all’inizio senza persone indagate. Senza contare che un’analoga indagine era stata aperta, quasi in contemporanea, per un altro suicidio, questa volta nella clinica psichiatrica di Riolo Terme, dove una paziente si era tolta la vita dopo essersi strangolata. Anche il quel caso l’ipotesi alla base era quella di un’assenza o comunque di un difetto di sorveglianza.
Ieri pomeriggio i militari del Nucleo antisofisticazione sono rimasti alcune ore dentro l’albergo di viale delle Nazioni. All’interno non c’era nessuno, la struttura è infatti stata chiusa dal 15 settembre con la fine della stagione estiva. Proprio la promiscuità tra l’attività alberghiera e quella di residenza per anziani è tra gli elementi finiti sotto la lente. Anche perché, ad assistere gli anziani, non vi sarebbe stato personale specializzato e debitamente formato per quel tipo di attività. Da qui il sequestro, finalizzato anche a verificare eventuali carenze anche da un punto di vista strutturale.
Il MarePineta fa capo alla parrocchia di San Rocco, è una ‘casa di fraternità’ che ospita e accoglie persone anziane sole o in difficoltà. Aperta dal 1989, è però anche un albergo aperto al pubblico. Fu inaugurata dallo stesso don Ugo, che colse l’opportunità di acquistare il vecchio hotel Mare Pineta per «offrire alle persone anziane – si legge nel sito internet della struttura – un’opportunità: vivere l’anzianità insieme e non in solitudine».