Ravenna, 8 gennaio 2024 - Spunta un post su Facebook, nella tragedia della madre che si è lanciata da un'impalcatura al nono piano del suo palazzo trascinando con sè nel gesto estremo la figlioletta di sei anni - morta sul colpo - e anche il cane. Ora la donna, che si chiama Giulia Lavatura, è ricoverata all'ospedale Bufalini di Cesena, con una prognosi di 25 giorni.
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Sul caso il pm Stefano Stargiotti ha aperto un fascicolo per omicidio pluriaggravato e uccisione di animali.
Prima di quel volo disperato, la donna ha voluto spiegare le motivazioni del suo gesto con un lungo post su Facebook. Frasi confuse e lapidarie, che riassumono per titoli la tragedia della sua vita, pur non chiarendo del tutto, nella drammaticità del momento, le accuse contenute nelle sue parole.
"Perchè ho dovuto farlo? - scrive la madre, che da qualche tempo è seguita da un centro di salute mentale - Nessuno me lo tiene lontano. Mi perseguita", dice . E lo sfogo continua: "Non lo voglio vedere, non voglio frequentarlo. Non mi sembra di chiedere tanto. Niente ordinanza restrittiva, perché non ho video delle brutte violenze domestiche. Inutile questura, ero incinta, nemmeno questo per tutelarmi".
Rabbia e dolore e senso d'impotenza si traducono in un fiume di parole che ora sarà vagliato dal pm.
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Poi un lungo j'accuse, una lista di 'nemici' da mettere alla gogna, chiamati per nome, e un generico 'grazie' a fantomatiche amiche comprensive.