Con la donazione di 4.500 euro al centro riabilitativo ‘Solidarietà Intrapresa’ si è concluso l’altra sera un percorso iniziato il 25 dicembre 1969 con la nascita di Stefano Macori. Una vita combattuta, con tanti problemi ma colma di un amore incondizionato e di voglia di farcela. Nato con una delle forme più gravi della Sindrome di Gregg, con problemi di udito, vista, cardiaci e psicomotori, Stefano ha dovuto percorrere il suo cammino sempre in salita, un passo alla volta, per potersi conquistare, giorno dopo giorno, una certa ‘normalità’. Una polmonite bilaterale nei primi 10 giorni di vita aveva indotto i medici a non dare alcuna speranza ai genitori Emilio Macori e Angela Guiducci, detta Buna. Stefanino, dimostrando grande forza, è invece diventato un ragazzo dal sorriso dolce e dall’animo gentile. Ci sono voluti circa 20 anni fra interventi, terapie e continui esercizi con psicoterapeuti, logopedisti ed altri specialisti prima che Stefano raggiungesse quel minimo di autonomia della quale andava particolarmente orgoglioso. L’inserimento nella casa famiglia, il viaggio in pullman per raggiungerla, i lavori manuali e l’incontro con nuovi amici lo rendevano felice.
Un traguardo conquistato grazie alla perseveranza della mamma Bruna che, col supporto del marito, del secondogenito Alessandro e della grande famiglia Macori – in tutto 21 persone che vivevano e lavoravano insieme nella gestione del loro ristorante e del distributore di benzina – non ha mai lasciato nulla di intentato per rendere migliore quella fragile vita. Stefano ha affrontato tutto col sorriso, desideroso di fare e senza lamentarsi; ha superato ulteriori interventi, la rottura del femore e pure il covid, ma una brutta infezione al cuore lo scorso gennaio se l’è portato via. La storia di Stefano oggi è raccolta nel libro ‘Stefano… il tuo braccio sotto al mio’, scritto dalla mamma Bruna con la collaborazione della logopedista Donatella Rossi. Il ricavato è stato devoluto al centro riabilitativo diurno della cooperativa sociale Solidarietà Intrapresa. "Ringraziamo la famiglia per aver permesso anche a noi di tenere per un periodo il braccio di Stefano sotto al nostro – ha commentato la responsabile Monica Pozzi - . Con la donazione acquisteremo due letti attrezzati ed un sollevatore e con la piccola somma rimasta terremo una festa per tutti i ragazzi della casa famiglia che con l’aiuto degli educatori hanno realizzato una pergamena e un ritratto di Stefano".
Il libro è stato donato anche a Papa Francesco che ha inviato una toccante lettera alla famiglia. "Attraverso questa memoria, che ha avuto un inaspettato successo – aggiunge Alessandro –, abbiamo ricevuto una grande dimostrazione di vicinanza da tante persone e in particolare da tutta la comunità di Tagliata. E’ stato di grande conforto e molto emozionante". "Questo libro ha radici profonde, già da tempo – spiega Bruna – era nella mia mente per ringraziare tutte le persone che per periodi più o meno lunghi ci hanno accompagnato in questa esperienza. Ho cercato di esprimere ciò che ho custodito nel mio cuore in tutti questi anni nell’intento che possa aiutare altre mamme con figli ed esperienze simili alla mia ed essere motivo di speranza, accoglienza della diversità dell’altro e aiuto a perseverare nel bene anche quando tutto sembra inutile. Stefano è stato un grande regalo di Natale".
Rosa Barbieri