Ravenna, 23 marzo 2019 – ‘Lupi di mare’ nelle pinete demaniali a ridosso delle spiagge ravennati. A segnalarne la presenza è il Reparto Carabinieri per la Diversità di Punta Marina-Ravenna. Già da qualche tempo la notizia aleggiava tra gli addetti ai lavori. Ora esiste la prova fotografica della presenza del lupo nelle pinete di Luigi Rava.
«La recente segnalazione – afferma il comandante del Reparto, Giovanni Nobili – è da mettere in relazione con il rapido ampliamento dell’areale di diffusione di questa specie negli ultimi anni su tutto il territorio nazionale, legato all’abbandono da parte dell’uomo di ampie zone collinari e montuose della penisola con conseguente incremento di superficie delle aree boscate, all’aumento delle prede disponibili (daini, cinghiali, caprioli) e alla facilità di accedere a fonti alimentari alternative ma sempre correlate alla presenza umana con le sue attività».
«Le pinete litoranee – aggiunge Nobili – non hanno certo la superficie per ospitare stabilmente un branco di questo predatore terminale ma svolgono egregiamente il ruolo ecologico di corridoi per la fauna, facilitandone la diffusione in un territorio altrimenti del tutto antropizzato. Negli scorsi e recenti anni, specie come lo scoiattolo rosso e l’istrice si sono rapidamente diffuse lungo questi ambienti in aree mai occupate precedentemente. Aree boscate di maggiore estensione, ricche in prede ed in nascondigli, sono ponti di passaggio con il vicino appennino faentino e cesenate. Per un lupo in cerca di nuove esperienze, un attimo. Una distanza che si copre in una notte».
Se la presenza della specie è stata rilevata e documentata, l’esemplare fotografato non rappresenta di certo il primo caso di lupo in visita ai nostri litorali, e sicuramente non sarà l’ultimo. Certamente questo primo lupo farà parlare di sé: chi lo attendeva, chi se lo aspettava, chi sognerà di incontrarlo, intravederlo, appena di sfuggita, durante una passeggiata tranquilla tra le nebbie del mattino. Poi ci saranno quanti vivranno questa nuova presenza con preoccupazione, la percepiranno come un’intrusione nel proprio quotidiano. I Carabinieri per la Biodiversità si aspettano segnalazioni riservate di privati cittadini, una collaborazione finalizzata a capire gli spostamenti e la diffusione di questa nuova presenza.