SARA SERVADEI
Cronaca

Lorenzo Cubello, lo strazio della compagna: “Amava la vita”

Il ricordo di Paola, che tra pochi mesi darà alla luce la loro figlia, e dell’amico Matteo: “Ragazzo d’oro. Aveva venduto casa per seguire l’amore. La sua condanna? I turni al lavoro”

Ravenna, 26 ottobre 2024 – “Era pieno di vita, pieno di energia. Una persona buona, che aiutava sempre tutti e se avevi bisogno lui correva. Per me era perfetto”. Poche parole. Paola, la compagna di Lorenzo Cubello, una delle due vittime dell’esplosione alla Toyota Handling a Borgo Panigale, non vuole aggiungere altro. Da giorni è chiusa nel dolore di aver perso la persona con cui programmava insieme una vita e una famiglia: aspetta infatti una bimba.

Lorenzo Cubello, una delle due vittime dell’esplosione alla Toyota Handling a Borgo Panigale a Bologna, aveva da poco comprato casa a Russi, nel Ravennate
Lorenzo Cubello, una delle due vittime dell’esplosione alla Toyota Handling a Borgo Panigale a Bologna, aveva da poco comprato casa a Russi, nel Ravennate

Cubello, 37 anni, da qualche tempo aveva comprato casa a Russi. E prima ha vissuto a Godo, sempre insieme alla compagna. Lo ricorda un amico, Matteo Scaioli. “Era felicissimo di diventare padre, venne a dirmelo con le lacrime agli occhi. Ultimamente gli chiedevo se fosse contento e lui era un’altra persona. Si sarebbe fatto la sua vita, sarebbe stato felice – ricorda Scaioli –. Ha vissuto per due anni e mezzo a Godo, nell’appartamento sotto al mio. A volte andavamo in giro in campagna, parlavamo della vita. Gli piaceva il mare, ci andava in moto e ci ero anche stato con lui. A volte lo intristivano i problemi economici. Da poco si erano trasferiti, lui aveva venduto la sua casa a Bologna e ne avevano acquistata una a Russi. Aveva acquistato la cucina, investito su questa casa... Ed era preoccupato per i soldi. Gli avevano fatto delle proposte di lavoro qui vicino, ma avrebbe guadagnato meno e temeva di non riuscire a pagare il mutuo e tutte le spese, quindi era rimasto a lavorare a Bologna nonostante fosse dura, faceva i turni. Si alzava alle 3.30 d’inverno per andare là”.

L’ultima volta Scaioli ha visto Cubelli una settimana fa: “È venuto qui a casa mia a vedere la cucina nuova. Quando abitava qui sotto spesso saliva a sentirmi suonare, io faccio il musicista. Si sdraiava sul divano, si rilassava. Gli piaceva anche farmi gli scherzi, poi mi diceva: ‘Vieni qua che ti do un’abbracciatona’. Ci sentivamo spesso. Era una persona semplice, gli piaceva passeggiare, parlavamo della vita. Quando l’ho incontrato la prima volta ero in balcone, lui mi ha salutato e io ho avuto subito l’impressione che fosse una bella persona. L’ho detto a Paola: ‘È un ragazzo d’oro’. Si volevano un bene dell’anima, erano sempre connessi. Lorenzo aveva anche un cane, Ringo, che aveva addestrato e che chiamava con un fischio. Il lavoro, con i turni, era la sua condanna”.

E poi la notizia dell’incidente fatale, amarissima. Un colpo inaspettato in una vita tranquilla. “Ieri (giovedì, ndr) mi ha chiamato Paola, me lo ha detto con un filo di voce. Ci sono rimasto malissimo, tra l’altro era il mio compleanno. Non ho dormito tutta la notte, è terribile. E ho pensato tanto a Paola, che anche lei è una lavoratrice incredibile, una bravissima persona. Mi chiedo chi la aiuterà ora. Loro due avevano investito tutto sulla loro famiglia, è un dolore enorme. Penso ai sacrifici che faceva lui per lavorare, con i turni, d’inverno, percorrendo tutta quella strada... E tutto per pagare un mutuo, per avere due soldi in più, per mantenere la famiglia. Che vita è?”.