A scendere per primi sono stati i due fratelli di 11 e 17 anni. Il più grande con il cappuccio in testa, l’altro sorridente, attento a non perdersi neanche un particolare del paesaggio esterno alla nave. L’espressione felice di chi ha capito di essere in salvo. È arrivata attorno alle 11 di ieri mattina la Ocean Viking, la nave della Ong Sos Mediteranée al suo terzo sbarco ravennate. Questa volta alla Fabbrica Vecchia di Marina di Ravenna. Ha portato a Ravenna 47 migranti di cui 11 minori non accompagnati. Ventitrè di nazionalità siriana, tre del Nord del Sudan, tre egiziani e diciotto bengalesi.
Dopo i due fratelli è toccato agli altri: i minori e poi gli adulti. Tutti uomini. Lo sbarco è stato veloce, a testimoniare un meccanismo ormai rodato, e appena la nave è arrivata in banchina sono saliti a bordo i medici degli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (Usmaf) per i primi controlli. I migranti dalla banchina sono stati accompagnati ai pulmini della Croce rossa, cinque in tutto, che li hanno portati, in due viaggi, alla Standiana, dove erano state allestite le postazioni per i controlli medici e di polizia. "Compatibilmente con le circostanze – ha spiegato il prefetto Castrese De Rosa, ad attenderli insieme agli assessori Gianandrea Baroncini e Federica Moschini – i migranti sembrano in discrete condizioni di salute e sono scesi tutti autonomamente dalla nave".
I due più giovani, di 11 e 17 anni, sono stati accompagnati a Matera, dove saranno ospitati in una struttura del progetto Fami, il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione. Gli altri nove minori verranno ospitati nella struttura di Santa Maria in Fabriago a Lugo. Venti adulti troveranno posto nei centri di accoglienza straordinari a Ravenna, Lugo, Fusignano, Casola Valsenio e Cervia gestiti dalle cooperative in convenzione con la Prefettura. Gli altri 16 sono stati destinati alla prefettura di Bologna dove sono arrivati ieri nel tardo pomeriggio.
In un primo momento la nave aveva a bordo 29 migranti, salvati in acque internazionali a largo della Libia. Il 26 ottobre ha soccorso altre 18 persone in area Sar maltese. Si sono imbattuti in un’imbarcazione di fortuna rimasta per più di 20 ore in acqua, messa al riparo dal maltempo da una nave cargo. "I sopravvissuti – ha spiegato l’Ong – erano terrorizzati ed esausti. Saliti a bordo della nostra nave, molti sono scoppiati in lacrime. Hanno trascorso quasi tre giorni in mare aperto".
Annamaria Corrado