Dalla scoperta dell’allergia al grano alla decisione di aprire un piccolo ristorante casalingo. Nasce così l’home restaurant ‘Cucina Zero Grano’ che si inaugura domani in via Mingaiola 117 a Ravenna. Sarà il primo ristorante per celiaci in città, e anche il primo in Emilia Romagna sotto l’egida dell’Aic – Associazione Italiana Celiaca, nonché progetto-pilota che la Regione promuoverà in tutta Italia. L’idea è venuta ad Antonio Valentino e alla moglie Micaela Maestri, in arte ‘Riso’ e ‘Tapioca’, già con una lunga esperienza nella ristorazione alle spalle. Dopo aver venduto la loro pizzeria, l’anno scorso hanno iniziato a ristrutturare il piano terra della loro abitazione per renderlo adatto alla nuova attività. "Abbiamo deciso di trasformare parte della nostra casa in un piccolo ristorante – spiega Valentino–. Così sono partiti i lavori di ristrutturazione del nostro salotto di una trentina di metri quadrati che ora può ospitare fino a 16 persone, con un tavolone da 8-10 persone e altri quattro tavolini da due persone. La nostra vecchia cucina è diventata un piccolo angolo bar dove prepariamo anche i taglieri, mentre nel retro della casa una piccola dépendance è stata attrezzata come cucina gluten free".
Valentino, 52 anni, ci ha tenuto a spiegare com’è arrivato al cambio vita. "Pochi giorni dopo aver effettuato la seconda dose del vaccino anti Covid ho avuto un’orticaria acuta – ricorda –. Dopo aver consultato una decina di medici e fatto diverse analisi, alla fine ho scoperto di essere diventato allergico al grano. Ancor peggio che essere celiaco, visto che non posso mangiare neanche la farina deglutinata. Ho dovuto cambiare alimentazione e dire addio alle cene ai ristoranti. Una volta che ho cominciato a stare meglio, mia moglie che è vegana, ha iniziato a studiare piatti anche della tradizione come i cappelletti e i ravioli, adatti alle mie esigenze. Poi ci è venuta l’idea di aprirci agli altri, di condividere queste nostre conoscenze perché, anche se molti ristoranti propongono piatti senza glutine, in realtà la scelta è sempre molto limitata e il rischio contaminazioni molto elevato. Non basta infatti solo il ‘zero glutine’ se poi non si lavora nel modo giusto". Detto e fatto. Il menù di ‘Cucina Grano Zero’ mescola la tradizione culinaria della Toscana e della Romagna, in omaggio rispettivamente alle origini di Antonio e Micaela, e contiene un 40 per cento di piatti che sono anche vegani. I due titolari hanno deciso di non proporre un menù alla carta ma solo piatti del giorno che tengono conto della stagionalità dei prodotti e della tradizione, spaziando per esempio dalla zuppa toscana alla pasta con i fagioli, dallo spezzatino all’arrosto, e sino al brasato, sempre più difficili da trovare nei locali. In alternativa, sono previsti un ‘piatto del viandante’ a base di taglieri con formaggi e salumi e verdure croccanti, e una piccola variante per vegani.
Roberta Bezzi