REDAZIONE RAVENNA

L’inflazione rallenta. Pane più caro, cala il gasolio

In città tra gennaio 2023 e gennaio 2024 i prezzi sono saliti ’solo’ dello 0,3%. Rincari per prosciutto cotto e cappuccino. Stabili i costi della lavanderia.

L’inflazione rallenta. Pane più caro, cala il gasolio

Rallenta la corsa dei prezzi a Ravenna tra gennaio 2024 e gennaio 2023, come emerge dalla rilevazione effettuata dal Comune. Del resto anche l’Istat ne certifica l’andamento: a Ravenna tra gennaio 2023 e gennaio 2024 i prezzi sono saliti ’solo’ dello 0,3% a testimonianza del fatto che l’inflazione sta lentamente mollando la presa. Con un andamento molto variegato, però, che va dalla diminuzione di Modena (-0,2%) alla crescita dell’1,9% che ancora si registra a Napoli.

Tornando a Ravenna, il dato Istat indica che i prezzi, sebbene non stiano calando, e lo si vede bene tutti i giorni, si stanno stabilizzando. E i dati comunali in parte confermano questo andamento, anche se rilevazioni diverse portano a variazioni difficilmente confrontabili tra loro. Infatti i dati messi a disposizione dall’Amministrazione comunale di Ravenna, attraverso l’osservatorio prezzi, in generale evidenziano ancora variazioni positive (soprattutto nella ristorazione) ma qua e là risultano anche flessioni.

Sul fronte degli alimentari, il prezzo medio della carne fresca di bovino adulto a gennaio 2024 era pari a 24,47 euro al kg, che si confrontano con i 23,39 del gennaio 2023 (+4,6%) così come il pane è passato da un prezzo medio di 4,29 euro kg a 4,51 euro (+5,1%); incrementi maggiori per il prosciutto cotto (da 24,85 a 26,31 euro al kg, +5,8%) mentre quello crudo è salito a 32,05 euro contro i 31,64 di gennaio 2023 (1,3%). Sul fronte dei carburanti quasi ferma, ma in discesa, la benzina servita alla pompa (il prezzo medio di 1,905 al litro di gennaio 2024 si confronta con 1,912 di gennaio 2023) così come frena più ampiamente la corsa il gasolio servito (1,868 contro 1,981, -6%); dinamiche più o meno simili per la benzina self service (da 1,798 a 1,787) e per il gasolio self (da 1,875 a 1,747, -7,3%). Per quel che riguarda i servizi, le analisi del sangue e delle urine non hanno subito aumenti (rispettivamente 8,61 e 3,87 euro) mentre il prezzo medio del caffè servito al banco risulta in salita da 1,2 a 1,28 (+6,6%) così come il cappuccino che sale da 1,52 a 1,62 euro nel giro di un anno (+7%) e i panini da 4,06 a 4,36 (+7,3%) così come un pasto in pizzeria sale a 11,39 da 10,95 (+4%). Se andiamo al mondo della salute e valutiamo il costo dell’otturazione di un dente il prezzo è completamente fermo (133,58 euro) mentre l’onorario del ginecologo sale da 138,49 a 141,66 euro (+2,3%) e quello dell’oculista da 120,78 a 124,22 (+2,8%). Fermi i prezzi delle lavanderie (lavaggio e stiratura di una gonna sono a quota 5,44 euro) e in lieve incremento quelli delle parrucchiere (una messa in piega sale da 23,66 a 23,83; +0,7%). Decisamente peggio sta andando per chi deve fare sosta dal meccanico. L’equilibratura delle gomme e la convergenza in un anno è passata da 60,84 a 72,62 euro con un incremento che arriva al 19,3%. Modesti incrementi, infine, per il taglio capelli uomo (da 25,43 a 25,78 euro) e quello donna (da 32,02 a 32,60 euro) mentre, da ultimo, il trasporto urbano che sale da 13 a 1,5 euro mette a segno un incremento di quasi il 15,4%.

Giorgio Costa