
L’infinita crisi del commercio Saracinesche abbassate per Self Ravenna
Sabato 18 febbraio è stato l’ultimo giorno di apertura del centro commerciale Self Ravenna (Gruppo Bricofer) di via Travaglini, attività dove era possibile acquistare attrezzi per il giardinaggio, arredi, prodotti da utilizzare in casa. La decisione non è stata preceduta da nessuna comunicazione pubblica. Non è sfuggita a tutti coloro che transitano nell’area vicina alla Concessionaria Sva, l’assenza di dehors per giardini, caminetti per grigliate, casette in legno per il deposito di attrezzi che erano abitualmente esposti all’esterno dell’attività. Per il momento campeggia soltanto un manifesto con l’annuncio della chiusura di sabato 18 febbraio e l’invito a rivolgersi per gli acquisti all’Ottimax di Cesena o ai due Bricofer presenti a Faenza. Il Gruppo Bricofer aveva perfezionato l’acquisto di Self Italia nel 2019. "Si concretizza un’operazione di significativa valenza strategica per il Gruppo Bricofer iniziata nel marzo 2018, con l’affitto del ramo d’azienda della società Selfitalia S.r.l. comprendente oltre 600 collaboratori, 28 punti vendita a marchio Self e la Direzione Centrale a Rivalta di Torino" si legge ancora oggi nel sito aziendale. "L’operazione, ad elevato impatto, sia dal punto di vista economico che territoriale, crea un valore importante contribuendo al rafforzamento del Gruppo Bricofer nel suo core business sul territorio nazionale". Ieri abbiamo cercato di raggiungere il Gruppo Bricofer attraverso telefonate e mail, senza però essere ricontattati. "Evidentemente – commenta Mauro Mambelli, presidente di Confcommercio – i grandi centri commerciali, dopo aver portato alla chiusura dei negozi di vicinato, adesso mettono in crisi anche i centri commerciali di minori dimensioni. Basti pensare al gigantesco Tecnomat di Fornace Zarattini, sorto non molto distante da un’altra struttura commerciale come l’Obi". Mambelli insiste sui riflessi sociali di certe chiusure. "Un punto commerciale come Self era anche un punto di riferimento per chi abita lungo via Trieste, nell’ampio quartiere attorno a via Tommaso Gulli. Un punto di ritrovo per persone anziane che avevano modo di passarci il tempo. Quando chiudono attività di queste dimensioni ci sono sempre ricadute sul personale, sulle abitudini di famiglie, sulla vita di quartieri. Non oso pensare a quando saranno costruiti tutti i piccoli e grandi centri commerciali previsti nell’area del quartiere San Giuseppe e zone limitrofe".
lo.tazz.