Marina di Ravenna (Ravenna), 6 maggio 2019 – Sono stati giorni emozionanti, di grande convivialità e affettuoso scambio con i propri clienti e amici, gli ultimi vissuti dalla storica libreria Tarantola che ieri ha chiuso per sempre i battenti con un bel brindisi finale a Marina di Ravenna. «Tanta gente è venuta in questi ultimi giorni anche solo per salutarci – raccontano Paolo Caccia e Anna Rosa Persiani –. Da parte nostra, c’era un bel magone, mentre il dispiacere era evidente in tanti clienti di vecchia data e abitanti di Marina a cui mancherà un bel punto di riferimento. Come non ricordare i tanti che, in questi anni, venivano in negozio anche solo per scambiare due chiacchiere…».
In questi ultimi due mesi, la libreria è rimasta aperta solo la domenica pomeriggio, per la vendita – con sconti straordinari – di libri per bambini, narrativa, saggistica, arte, storia del territorio e pubblicazioni varie. Ma c’è stato anche chi ha chiesto, per ricordo, un quadro della libreria, un fermaporta o il divanetto che veniva posto all’esterno del negozio. Una struttura di ferro è stata invece donata alla Riciclo Officina di via Capodistria a Ravenna. Benché ormai completamente ‘smontato’ come negozio, Tarantola non è riuscita a smaltire circa 4mila libri.
Cosa ne sarà di loro? «Circa un centinaio – spiega il figlio dei titolari Andrea Caccia – sarà donato a una casa popolare di via Fornarina a Faenza, per fare nascere una libreria di condominio. La zona era molto degradata fino a pochi anni fa, ma è stata rigenerata e ora vi abitano tanti bambini a cui abbiamo deciso di regalare un bel corredo di libri adatti alla loro età. I rimanenti, invece, saranno affidati alla cooperativa sociale San Vitale che li venderà nell’ambito della libreria ‘Libridine’ che impiega una decina di ragazzi giovani con autismo e disabilità intellettiva, che escono dal percorso scolastico».
Va detto però che nel noto lido ravennate si è consumato solo un pezzo della lunga storia iniziata nel 1973 a Ravenna, su iniziativa inizialmente delle sorelle Anna Rosa e Maria Gabriella Persiani, e poi della sola Anna Rosa con il marito Paolo Caccia, un sodalizio durato oltre quarant’anni. Curiosa è l’origine del nome… Tarantola che rende omaggio a Giuseppe Tarantola, a cui si deve l’apertura prima di una bancarella e poi di un negozio negli anni Trenta, in via Matteotti nei locali della Casa Matha. Per circa trent’anni, Anna Rosa e Paolo hanno gestito la libreria a Ravenna finché nel 2004 hanno maturato l’idea della pensione.
Con un po’ di titubanza hanno staccato l’antica insegna degli anni Trenta, disegnata dall’architetto Galassi, tuttora gelosamente conservata. Ma la passione per i libri era ancora troppo forte e, tre anni dopo, hanno riaperto la libreria a Marina di Ravenna, prima in viale delle Nazioni e poi nel nuovo complesso di Marinara. Questa volta però la chiusura pare definitiva.